lunedì 4 novembre 2013

Report del 3/2/13 - Un'osservazione a lungo cercata

Ciao a tutti, finalmente sono riuscito ad osservare anch'io per una serata. Gli ultimi mesi sono stati critici e non c'è mai stato verso di trovare un giorno senza luna, senza nuvole, senza umidità, senza impegni. Ieri sera è accaduto il miracolo: niente nuvole, niente animali fruscianti, solo un paio di macchine di passaggio in tutta la serata, unica nota stonata l'umidità che se non ai livelli passati comunque è tornata a farsi sentire.

NGC 1637: una debole galassia in Eridano di forma ovoidale, nel senso che guardando frettolosamente pare circolare ma si può notare con più attenzione che è allungata. Sotto alla galassia c’è una stellina che si fa notare.  
M1: un oggetto veramente notevole perché si presenta come una nube molto densa, e da proprio l’idea di un batuffolo di cotone nel cielo. Inoltre la cosa che mi ha stupito molto è che mentre lo si guarda la forma della nebulosa muta; sembra un liquido in movimento. Sicuramente questo effetto peculiare dipende dal fatto che alternando anche inconsciamente visione diretta e distolta si evidenziano e si nascondono alla vista parti diverse della nebulosa.
NGC 1647: osservato con il 24mm, nel quale risulta ben contenuto a 52x. Questo è un ammasso aperto abbastanza esteso e ricco di stelle. Le stelle che lo compongono sembrano capocchie di spillo. Stelline ancora più deboli fanno capolino dall’interno dell’ammasso. Da tutte queste si distinguono due stelle più grandi e luminose situate in alto a destra.  
NGC 1746: sei stelle più luminose racchiudono tante stelle finissime; arrivando fino a 156x l’ammasso risulta interamente risolto in un numero elevato di stelline. 
NGC 1807 e NGC 1817: insieme ricordano subito il Doppio Ammasso. Uno è composto da rade stelle abbastanza luminose, l’altro da fitte stelline. In particolare il 1817 ricorda l’immagine stilizzata di un buco della serratura (un po’ schiacciato a dire il vero, ma la forma creata dalla disposizione delle stelle è quella).
IC 418: una bella nebulosa planetaria di colore celeste situata nella Lepre. Mi ha fortemente ricordato la nebulosa planetaria lampeggiante, infatti se uno la guarda in visione diretta pulsa letteralmente, oscillando come dimensione tra quella di una stellina e quella reale di forma circolare. Quest’ultima forma si apprezza con continuità in visione distolta. Osservata a 250x.  
M79: finalmente un ammasso globulare! Questo ammasso è relativamente basso in cielo, quindi la sua posizione non favorisce la visione ad alti ingrandimenti necessaria per risolverlo al meglio; inoltre il seeing era mediocre. Tenendo conto di tutti questi fattori avversi comunque è un bell’oggetto, anche perché sembra veramente denso di stelle. A 312x sono riuscito a risolvere tutto l’alone ma il nucleo si è ostinato a rimanere nebuloso.  
NGC 1662: un ammasso modesto in tutti i sensi però alcune stelle vicine hanno dei colori molto contrastati tra loro, ad esempio azzurro e arancione.  
NGC 1980: un ammasso molto aperto, nel senso che è composto da poche stelle, che però sono molto luminose. Se non mi sbaglio la più maestosa è Iota Ori, proprio accanto alla quale ci sono due piccole stelline: una azzurra e una arancione.  
NGC 1981: questo è un bell’ammasso composto da stelle luminose che sono disposte a formare un W, per questo richiama subito alla memoria la costellazione di Cassiopea.  
M42: non ho la pretesa di avere un piglio scientifico quindi vi racconto le mie emozioni. Mi sono venuti i brividi mentre la osservavo: quelle delicate strutture che si inerpicano, quelle curve sinuose creano nell’insieme un oggetto indescrivibile nella sua bellezza. La sensazione che da è quella di una vera e propria nuvola sospesa nel cielo. La zona del trapezio poi, a causa dell’eccitamento delle stelle in questione, è superba a livello di nebulosità; purtroppo ho potuto osservare solo 5 stelle a causa di quel seeing mediocre, mentre l’ultima volta ho potuto contare 6 stelle. Stupende le ali della nebulosa che sembrano estendersi all’infinito.  
M43: incredibile! Questa nebulosa ha una chiara somiglianza con una lumaca vista di profilo. Dove c’è la testa della lumaca c’è esattamente una stellina evidente mentre nel bel mezzo del guscio c’è la stella più luminosa di questa nebulosa.  
CR 70: è il nome dell’ammasso aperto che cade nel bel mezzo della cintura di Orione. A 41x c’erano una valanga di stelle che non entravano neanche minimamente nel campo apparente dell’oculare. Magnifico!  
M78: osservando la nebulosa in visione diretta si vedono più che altro le due stelline centrali, invece osservando in distolta si manifesta anche la nebulosa vera e propria, la quale sembra come uno sbuffo di vapore orientato in una certa direzione, stile geyser. Avvolte nella nebulosità si possono notare 3 stelle.
NGC 2169: un ammasso relativamente povero composto da alcune stelle luminose ma le altre sono principalmente deboli stelline. A 78x era interamente contenuto nel campo apparente.  
NGC 2360: questo è un eccezionale ammasso aperto; è ricco di stelle ma allo stesso tempo è molto compatto. A 156x risulta completamente risolto in una grande quantità di stelle accalcate tra loro.
M47: le stelle di questo ammasso sono molto luminose e sono disposte a formare un pentagono; le sue caratteristiche sono che è molto esteso, ma comunque è visibile per intero a 52x, e che ha una densità di stelle nella media. Nel complesso è un ammasso notevole.  
NGC 2423: una catena di stelle unisce questo piccolo ammasso aperto ricco di deboli stelline a M47, creando una spettacolare visione d’insieme.  
M46: Se osservato a 52x questo ammasso si presenta esteso e molto ricco; aumentando gli ingrandimenti emergono tantissime stelle dal suo interno. Anche questo oggetto è proprio bello però è difficile concentrarsi su di esso perché l’occhio cade subito sull’oggetto seguente.  
NGC 2438: è una piccola nebulosa planetaria di aspetto nebuloso situata proprio all’interno di M46. Invece di osservarla a elevati ingrandimenti come avrei dovuto l’ho osservata ad un massimo a 156x, per questo mi è parsa avere la forma di una mandorla, di una goccia; ma guardando meglio online mi sono accorto che è di forma circolare, e l’apparenza della forma a goccia era dovuta al fatto che c’è una stellina molto vicina.  
M41: è un ammasso molto esteso che entra appena nel campo di 68° del 24mm, a 52x. Le stelle che lo compongono sono molto luminose; il fatto che è anche ricco di stelle lo rende nel complesso un oggetto stupendo.
NGC 2362: un impressionante e molto piccolo ammasso aperto situato intorno a Tau CMa; sembra un piccolo riquadro nero tempestato di gemme preziose, le stelle splendono letteralmente. A bassi ingrandimenti mi è caduto l’occhio su Tau CMa ed ho notato una debole compagna: a 250x in seguito ho osservato la debole e piccola stella doppia. Molto emozionante. 
M50: un ammasso esteso osservato a 52x; è ricco, soprattutto nella condensazione centrale. La forma è simile a quella del simbolo dell’infinito: ∞.  
NGC 2232: un ammasso che prende l’intero campo del 24mm ma che è povero; le stelle che lo compongono sono però luminose.  
NGC 2301: anche in quest’ammasso c’è una peculiare disposizione stellare molto sinuosa e allungata. La parte centrale è quella che conta più stelle. La grandezza è nella media e la densità stellare è bassa.
 NGC 2237 e NGC 39 e NGC 44 e NGC 46: è la Nebulosa Rosetta ma a dire la verità io ho percepito solo una lieve nebulosità che avvolgeva l’ammasso centrale, le cui stelle hanno la forma di un rettangolo.  
NGC 2261: questa piccola nebulosa è un oggetto eccezionale perché la stella principale sembra il nucleo di una cometa e la sua nebulosità è uguale alla chioma di una cometa. In definitiva la Nebulosa Variabile di Hubble sembra in tutto e per tutto una piccola cometa eternamente sospesa nel cielo. La miglior visione l’ho ottenuta a 156x. L’osservazione distolta in questo caso è molto utile.  
M48: un ammasso aperto molto esteso e abbastanza ricco; anche le stelle sono abbastanza luminose. Al suo interno c’è una piccola catena di stelle.
NGC 2506: un ammasso piccolo nel quale ci sono poche stelle; mi ha dato la sensazione di essere immerso in una nebulosità diffusa ma forse era solo l’umidità che aveva appannato l’oculare!  
MEL 71: Le stelle di questo ammasso aperto sono piccole e deboli ma ce ne sono proprio tante! 
M93: un ammasso aperto di media estensione e ricco. La disposizione delle stelle è stupenda perché ricorda molto chiaramente quella di un’aquila librata nel firmamento ad ali spiegate, con tanto di coda piumata e testa di profilo! 
M35: ho rivisto questo ammasso aperto che è anche uno dei primi oggetti del cielo profondo che ho osservato diversi anni fa; peccato che da qui in poi l’umidità ha iniziato a disturbare ma ancora una volta si presenta come un ammasso bello e ricco, di media estensione.  
NGC 2158: questo piccolo e nebuloso ammasso aperto è situato nei pressi di M35; a 250x si materializzano diverse deboli stelline dal suo interno.  
NGC 2129: solo un piccolo raggruppamento di stelle.  
NGC 1857: un ammasso dai confini indistinti, abbastanza esteso ma relativamente povero; le stelle principali sono abbastanza luminose.  
M36: da qui in poi l’umidità è diventata fastidiosa, così ho inforcato il 30mm e ho deciso di fare una rapida panoramica stellare a 41x degli ammassi che connotano la costellazione dell’Auriga. M36 è un ammasso piccolo visto a questi ingrandimenti; assomiglia molto ad una stella marina.
M37: questo ammasso aperto è un vero capolavoro; è ricchissimo di stelle e nonostante che la maggior parte di queste siano bianche-azzurre ce n’è una che si cela nel suo nucleo di colore ocra, che per contrasto risalta con forza. Sembra il cuore dell'ammasso.  
M38: il terzo grande ammasso dell’Auriga, anch’esso ricco e di media grandezza. Molto bello ma a questo punto la serata era conclusa e avevo perso un po’ della concentrazione iniziale.
NGC 1907: un piccolo ammasso vicino a M38 che come sempre in questi casi rende la visione complessiva ancora più gradevole di quanto non lo sia già di per se.  
Giove: ho osservato Giove alle ore 22:45 perché sapevo che la GMR era visibile. Rispetto a come me la segnalava Jupiter però era un po’ arretrata, più vicina al bordo che non al centro del pianeta. Come avrete letto il seeing non era dei migliori ma comunque nel pianeta tremolante la macchia era ancora debolmente visibile, non solo come interruzione improvvisa della banda nella quale è situata ma anche come una piccola chiazza di colore rosa-ocra. Mi ero dimenticato di scrivere che ho usato 250x.