ALTRI ACCESSORI

INDICE:
  1. Borsone Geoptik per rifrattori 150 mm f/8
  2. Borsa Cullmann per treppiede
  3. Paraluce Orion Flexi Shield per telescopi da 6"
  4. Paraluce TS per telescopi da 5"
  5. Lenspen
  6. Laser verde
  7. Tavolino richiudibile
  8. Peretta
  9. Pennello in pelo di capra
  10. Benda da pirata
  11. Portapile
  12. Torcia a luce bianca Blinky
  13. Torcia frontaleValex
  14. Termoigrometro TFA
  15. Sgabello regolabile Proel  
1. BORSONE GEOPTIK

 Impressioni: questo borsone per rifrattori da 15 cm f/8 mi è stato dato insieme all'MN 68. Mi sembra ben realizzato anche se non è che sia poi così imbottito: a parte uno strato ulteriore ma sottile lungo tutta la lunghezza della base in pratica non ha imbottiture. Le finiture sono molto curate. Sopra le cinghie, dove si prende con le mani, ci sono delle maniglie in plastica flessibile. Si impugna bene ma se il telescopio è un po' sbilanciato, come nel mio caso, il trasporto diventa fastidioso infatti da una parte il telescopio sarà pesante e si abbasserà mentre dall'altra si alzerà. Comunque non è una tragedia ed il borsone fa il suo lavoro, al limite basta aiutarsi con l'altra mano. Il mio telescopio ci entra bene dentro: come lunghezza avanza anche dello spazio, invece come altezza, dove c'è il fuocheggiatore, ci entra preciso. La cerniera qualche volta fa le bizze e si riapre dopo averla chiusa ma solo andando in un verso; se uso la seconda cerniera e chiudo nell'altro verso non ci sono problemi. Considerando il costo non proprio economico bisogna riflettere bene sull'utilità di una spesa come questa, per esempio se tenete il telescopio in casa e poi lo caricate subito in macchina non è che abbia una grande utilità; per fortuna a me ritorna utile dato che osservo sotto casa mia in un prato ma un po' di strada a piedi la devo fare, così posso portare il telescopio sul sito in sicurezza, senza timori che mi scivoli di mano.

2. BORSA CULLMANN 

Impressioni: comprai questa borsa per trasportare facilmente il mio treppiede Cullmann. Online si può trovare per un prezzo veramente basso, eppure la borsa è ben rifinita. Dico subito che il mio treppiede è più basso come altezza, quindi mi avanza dello spazio in alto. Ma questo è il suo unico difetto. La tracolla è la più morbida che abbia mai visto, comodissima. Il basso la borsa è in pelle rinforzata in modo da resistere agli urti. Una cerniera corre per tutta la sua altezza, in modo da aprirla con semplicità. Dentro c'è anche una ulteriore lunga tasca con cerniera, utile per portare con se qualche accessorio necessario. Se state cercando una borsa per treppiede economica ma ben realizzata l'avete trovata. 

3. PARALUCE ORION 6"

Impressioni: anche questo oggetto mi è stato dato con l'MN 68. Si tratta di un paraluce flessibile, con chiusura a strappo, per telescopi da 6". Mi pare costruito bene e perfettamente funzionale. Si monta in un secondo, ha un aspetto gradevole e curato e ha una striscia antiscivolo al bordo, in modo da evitare che il paraluce scorra o si muova. Montandolo il menisco del telescopio non si appanna minimamente, neanche in caso di forte umidità. Complessivamente ne sono molto soddisfatto e lo consiglio, anche se si tratta di un oggetto facilmente autocostruibile.

4. PARALUCE TS 5"

Impressioni: il paraluce è un accessorio importante, per questo me ne sono procurato uno anche per il Maksutov-Cassegrain da 5". Esternamente è costruito in plastica rigida ma flessibile, mentre all'interno è rivestito in vellutino nero, con un bordo in similpelle. La chiusura è a strappo in velcro. È realizzato con cura, tuttavia avrei preferito che conservasse una perfetta forma circolare, invece tende ad ovalizzarsi a causa dell'eccessiva larghezza della chiusura. Comunque per il prezzo d'acquisto non si può proprio chiedere di più!

5. LENSPEN

Impressioni: una volta chiesi lo sconto a Tecnosky ma invece di farmelo direttamente mi ritrovai tra gli oggetti ordinati questa Lenspen. Che dire, mi ha fatto una bel regalo perchè mi ha fatto scoprire questo utilissimo oggetto per pulire nel migliore dei modi le ottiche di piccola dimensione. Da chiusa pare proprio una penna, poi osservandola si vede che da una parte c'è un pennello a scomparsa, a setole non troppo morbide, estraibile facendo scorrere il pulsante giallo, mentre dall'altra parte sotto il tappino c'è una superficie circolare ricoperta da un morbido vellutino. Questa superficie è davvero perfetta per pulire velocemente le piccole ottiche alla perfezione: in un secondo avrete barlow, oculari, filtri puliti come nuovi. La consiglio sicuramente perchè agevola moltissimo la pulizia di questo tipo di accessori, che purtroppo usandoli si sporcano facilmente. Prima di usarla su una superficie ottica però ricordatevi di soffiare e di spolvere previamente quest'ultima con il pennello, in modo da evitare che dei granelli duri residui righino la lente. Per le ottiche più grandi non è utile, e già le lenti da 50 mm preferisco pulirle con un panno in microfibra. Una volta mi si staccò il vellutino circolare in questione ma non mi feci troppi problemi e lo reincollai con l'Attack: ancora è lì, non si è mosso e funziona bene come prima. 

6. LASER VERDE

Impressioni: sono riuscito a trovarlo in una bancarella, che infatti me l'ha venduto sotto banco, nel senso che da quanto ho capito non poteva farlo! Comunque convinsi il tipo. Il laser verde non è un giocattolo, bisogna usarlo con cautela e non puntarlo in faccia alla gente, inoltre bisogna avere il massimo rispetto degli altri astrofili, chiedendo sempre prima di usarlo e soprattutto non usarlo se non ce n'è bisogno. Alcuni astrofili lo usano come cercatore, tramite appositi raccordi, ma io francamente lo trovo solo un vezzo scenico dato che la sua funzione può essere svolta con maggiore precisione da altri accessori come i red dot o i cercatori ottici, che tra l'altro non producono altra luce di quella grande quantità che è già presente in cielo. Dopo aver fatto il moralista dico però che per certi usi è fenomenale, infatti il fascio laser è particolarmente evidente in cielo di notte e questo ne fa un accessorio perfetto per mostrare ad altra gente, indicandoglielo direttamente, un certo oggetto oppure una costellazione: almeno potete fare gli esperti con le ragazze mentre tentate di rimorchiarle! Dunque sicuramente una ottima vocazione didattica, ma è anche utile per chiedere un consiglio ad altri astrofili, per esempio facendosi indicare una debole costellazione che non riusciamo a capire come è messa o dove si trova in cielo. Il difetto principale è che patisce il freddo, e se la temperatura è bassa il raggio scompare; a quel punto bisogna tenerlo acceso un minuto buono per ripristinare il raggio laser con la sua intensità. Potete evitare il problema tenendolo in una tasca interna, a contatto con il calore corporeo. Esteriormente ha la forma di una penna; internamente si devono inserire due pile ministilo.
  
7. TAVOLINO RICHIUDIBILE

Impressioni: ho recuperato questo tavolino dall'equivoca livrea da qualche parte in soffitta. Dentro c'erano sgabellini vari, ma io ho gettato tutto da una parte e dentro ci ho messo un nodoso mattarello, perchè quando si osserva da soli con gli animali non si può mai sapere che pericoli si corrono. In certi luoghi osservativi, quelli in cui non si può avere l'auto vicina al telescopio, diventa un accessorio quasi indispensabile. Infatti ci si ritrova con tante cose che non sappiamo dove appoggiare, come i vari atlanti, carta e penna, il binocolo, eventualmente il pc, etc. Questo tavolino è anche abbastanza spazioso, quindi mi ci trovo benissimo. Poi  montarlo è un'operazione rapida, ed una volta chiuso non ingombra più di tanto per il trasporto. Può essere anche uno schermo contro l'umidità, per esempio potreste poggiare il binocolo sopra una valigetta ma il tutto sotto il tavolino, almeno siete sicuri che anche con l'umidità alta non vi si appanna. Se non ce l'avete ed osservate lontano dall'auto ve lo consiglio perchè sono sicuro che incrementerà la qualità delle vostre serate osservative. Se rimanete accanto all'auto non ce n'è bisogno perchè potete direttamente usare il pianale del bagagliaio come tavolino, peraltro esso è molto ben protetto dall'umidità con il portellone sopra a fargli da scudo, ma ricordatevi di rimuovere o spegnere la luce di cortesia del bagagliaio. 

8. PERETTE

Impressioni: puntualizziamo subito che non le uso in quel modo! Nella mia zona umidissima c'è un problema: gli oculari si appannano facilmente. Io vivo la mia passione per il cielo profondo in modo quasi del tutto libero dalla tecnologia (tranne le pile) quindi era escluso qualunque phon o similari. Ho preso una peretta da bebè, che è minuscola, e la lascio in tasca. Quando vedo che l'oculare inizia ad appannarsi la aziono soffiando ripetutamente sulla lente, che dopo poco si spanna. La peretta è piccola e funziona solo per piccole lenti non irrimediabilmente appannate, però può costituire un valido aiuto. Ho anche una pera in gomma più grande che utilizzo però nell'operazione di pulizia delle lenti: prima di passare con un pennello o con un panno soffio con la peretta sulla lente, in modo da accertarmi che eventuali granelli di polvere, che potenzialmente potrebbero rigare la lente, se ne vadano. Spesso alcuni granelli di polvere sono tenaci, quindi bisogna ripetere diverse volte il soffiaggio.

9. PENNELLO

Impressioni: anche questo, pur avendolo fregato alla mia mamma che ne teneva di scorta uno nuovo in un cassetto, non lo uso per truccarmi! Piuttosto è un pennello dalle setole morbidissime e molto fini che è perfetto per spolverare delicatamente le superfici ottiche, anche di generose dimensioni. Questo ho visto che è in pelo di capra, che da quanto ho capito è buono anche se non al livello di quello ancora più morbido (e costoso) in pelo di scoiattolo. Fate attenzione perchè alcuni sono impregnati con una lozione, assicuratevi che sia solo e soltanto un semplice pennello. Non spolverateci mai parti impiastricciate di sporcizia, di grasso ad esempio, e riponetelo in una scatolina o bustina, in modo da conservarlo in un luogo pulito.

10. BENDA DA PIRATA

Impressioni: questo è un accessorio tanto ridicolo quanto utile. Stare con un occhio chiuso alla lunga affatica molto la vista, diminuendo la piacevolezza delle osservazioni; inoltre le stelle perdono la loro puntiformità. Invece osservare con entrambi gli occhi aperti permette di apprezzare immagini stellari migliori e soprattutto di rilassarsi durante la visione. Il problema è che non tutti riescono ad abituarsi a tenerli entrambi aperti, concentrandosi però solo su quello poggiato all'oculare; inoltre questa tecnica è possibile solo quando delle luci vicine non disturbano l'occhio secondario che rimane aperto. Ecco che una benda da pirata, dal costo irrisorio, aiuta tantissimo perchè permette di tenere il secondo occhio aperto nel modo più naturale possibile, e dato che quell'occhio vede solo e soltanto nero la vista non è distratta ed è libera di concentrarsi sull'oggetto nell'oculare. Non solo, osservando a bassi ingrandimenti i panorami terrestri tenendo l'altro occhio aperto, schermandolo con la benda, si può apprezzare maggiormente la profondità dell'immagine, che è più tridimensionale. Insomma, a parte le situazioni spiacevoli dove i vicini di casa ci vedono con una benda da pirata indosso per il resto è un accessorio che migliora di molto la qualità e la comodità osservativa.

11. PORTAPILE

Impressioni: sono dei semplici portapile che permettono di alimentare le ventole di raffreddamento dei telescopi. Una l'ho trovata direttamente in dotazione al Dobson mentre l'altra ho dovuto farmela costruire in un negozio di elettronica per l'MN 68. Comunque entrambe vengono alimentate da otto pile stilo, quindi bisogna ragionare bene sulla scelta delle pile dato che periodicamente devono essere sostituite: io ho optato per delle pile ricaricabili e ne sono soddisfatto infatti le ho ricaricate tante volte e continuano ancora egragiamente a fare il loro lavoro. Non potevo usare il portapile del Dobson anche per l'MN 68 perchè cambiava il connettore.

12. TORCIA BLINKY

Impressioni: si tratta di una torcia a luce bianca ad un led, di tre Watt di potenza, impermeabile, con un fascio luminoso che arriva a cento metri di distanza e dotata di una batteria al litio ricaricabile. La acquistai pagandola neanche poco però ne sono molto contento perchè produce una luce bianca davvero forte ed intensa. La torcia è ricaricabile tramite una presa elettrica ed un dato positivo è che la carica dura molto tempo e di sicuro copre tutta la notte con un uso intensivo. La torcia ha tre diverse regolazioni: luce debole, luce forte, luce intermittente. Si possono selezionare premendo leggermente il bottone di accensione; se lo si preme più forte invece serve per accendere o spegnere la torcia. Quando si è al buio, magari da soli ed in luoghi sperduti sapere di poter contare su una torcia è sicuramente rassicurante, dunque non è un accessorio da sottovalutare. Inoltre la torcia è utilissima al termine della sessione osservativa per verificare di non aver dimenticato nulla sul posto.

13. TORCIA VALEX

Impressioni: da quando ho scoperto la comodità della torcia frontale non sono tornato più indietro. Questa a dir la verità è davvero economica, ma ciononostante fa una discreta luce bianca; ha un led ed un Watt di potenza. Viene alimentata da tre pile ministilo. Un bottone laterale al corpo della torcia permette l'accensione e lo spegnimento. La torcia è leggera, qualità importante se dovete indossarla a lungo, nonchè comoda grazie all'elastico regolabile. Inoltre la torcia vera e propria può essere inclinata a diverse angolazioni, utile per vedere dove si mettono i piedi di notte. In certi frangenti, simili a quelli già analizzati parlando del tavolino richiudibile, è vitale avere le mani libere o per trasportare cose per cui servono entrambe o più semplicemente per fare meno viaggi possibile; solo che di notte è necessaria la luce dunque una torcia frontale agevola moltissimo in questo senso.

14.  TERMOIGROMETRO TFA

Impressioni: un oggettino molto piccolo ed economico ma tutto pepe dato che da un confronto con stazioni meteo più grandi e costose ne è venuto fuori alla grande, avendo tempi di reazione ai cambiamenti climatici più rapidi e fornendo misurazioni più accurate. La sua funzione è quella di misurare la temperatura e l'umidità; in più fornisce anche i dati minimi e massimi registrati nel corso del tempo, i quali ultimi sono azzerabili. Viene alimentato da una pila a bottone, dalla lunga durata. Dietro ha una levetta che se aperta permette di poggiarlo su un tavolo in maniera inclinata. Non ha mostrato particolari problemi ad esclusione del fatto che il vetrino si era staccato perchè la colla era debole ma ho provveduto a reincollarlo con qualche punto di Attack e non si è più staccato. Dietro ho attaccato una strisciolina di velcro in modo da poterlo attaccare, dove lo vedremo. Infatti il suo uso è non solo quello di tenerlo nella valigetta degli oculari in modo da poter verificare, quando la si apre, che non si raggiungano livelli critici di umidità (ricordiamo che l'umidità può provocare delle muffe sulle lenti)  ma anche di appenderlo, con il suddetto velcro, al telescopio (io lo attacco alla rocker box del Dobson) in modo da controllare durante la serata l'evoluzione di umidità e temperatura, valori che hanno un peso determinante sulle nostre osservazioni. 

15. SGABELLO PROEL

Impressioni: lo sgabello regolabile è un accessorio che non si può non avere considerando il grandissimo beneficio in termini di comodità che esso apporta. Stare in piedi, magari con la schiena inclinata in avanti, alla lunga è sfibrante e può portare ad infiammazioni della colonna vertebrale; inoltre non si riesce mai a stare del tutto immobili e l'immagine visibile nell'oculare risulterà tremolante. Uno sgabello permette di rimanere immobili e di stare comodissimi, così potendo osservare per ore ed ore di fila. Se lo sgabello è regolabile meglio ancora, infatti qualsiasi sarà il telescopio con cui lo useremo avrà sempre l'altezza giusta. Questo sgabello da batterista della Proel lo comprai in un negozio di strumenti musicali e a dir la verità per lo più erano sgabelli regolabili con il meccanismo elicoidale a vite, che però non garantisce una adeguatà stabilità quando essi sono alla massima estensione. Questo invece, di diversa e migliore concezione, era un "avanzo" nel senso che lo avevano lì invenduto, pur essendo nuovo, a causa del fatto che aveva un taglio sulla pelle, laterale. Io lo presi al volo dato che lo pagai la metà di quanto costava da nuovo senza difetti. Il taglio infatti è solo antiestetico ma non si allarga di un millimetro essendo in un punto in cui non è per niente sotto sforzo. Passando alla descrizione il sedile è veramente molto comodo essendo molto spesso e duro e può anche essere smontato, separandolo dal treppiede. Il treppiede è richiudibile, dunque nel complesso è molto ben trasportabile. La capacità di regolazione è ampia, ed io ho potuto osservarci oggetti australi col Dobson, che già di suo ha l'oculare ad un'altezza non troppo alta, praticamente in orizzontale e oggetti allo zenit con l'MN 68, che invece ha un oculare con un'altezza media molto più elevata, sempre senza nessun problema. La regolazione avviene in due modi complementari: con una manopola e con una vite, svitabile con l'apposita chiave. Dunque è un po' macchinosa ma ne vale la pena perchè lo sgabello poi è stabile a qualunque altezza sia impostato, e c'è da dire che quando lo si usa con un certo telescopio va benissimo impostarlo ad un'altezza media per lo stesso, a quel punto allungandosi un minimo comunque si arriva sempre all'oculare, rimanendo seduti. La regolazione in altezza si rende necessaria solo quando si utilizza con un diverso telescopio.