venerdì 24 aprile 2015

Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità - 24/4/15

Stasera in fretta e furia ho tirato fuori l'MN 68, e senza un programma preciso mi sono messo ad osservare la Luna. Inoltre ho anche osservato Giove ed alcune stelle doppie. Il cielo era sereno, tuttavia c'era una forte umidità (88%, ma continuava a salire rapidamente) ed il seeing non era ai massimi livelli, direi tra 6 e 8 della scala Pickering A, a seconda dei momenti. Ho osservato dalle 21:30 alle 23:30 circa.

Iniziamo dalla Luna. Anche se non era molto alta in cielo, ho condotto ottime osservazioni. Non sono un esperto del suolo selenico, mi sono più lasciato guidare dall'emozione di quelle lande così vicine e così lontane. Le osservazioni sono state condotte principalmente a 243x, ma in alcuni casi anche a 304x.

Mare Nectaris: all'interno di questo mare un cratere spicca sugli altri, Rosse. Si possono osservare decine e decine di microscopici crateri, diffusi per tutto il mare, soprattutto nella parte inferiore. In basso a sinistra ci sono due crateri semi-sepolti. In alto a destra invece troviamo un grosso cratere, Fracastorius, che ricorda una baia costiera, con diversi craterini all'interno.
Catharina: al suo interno giace un altro grosso cratere, in basso a destra, al cui interno ci sono miriadi di craterini. I rilievi in alto proiettano ombre aguzze e lunghe. A destra c'è un altro cratere più piccolo.
Cyrillus: contiene due promontori al centro, di cui uno proietta un'ombra a forma di corona. Sopra ad essi è visibile una rima, che sembra curvare e continuare poi a destra. Un cratere a forma di goccia è posizionato a destra.
Theophilus: il cratere appare per un quarto oscurato dalle ombre. Al centro c'è un promontorio, che da la sensazione di essere alto, e le sue pendici sono sfrangiate.
Rimae Hypatia: si tratta di una serie di solchi notevoli. La rima principale è molto lunga, e ad un certo punto trasla di netto, come se ci fosse una frattura improvvisa. In basso a sinistra c'è un'altra rima più corta. Osservando l'area in questione mi sono emozionato perchè lì nei pressi atterrò l'Apollo 11, e Neil Armstrong poggiò per la prima volta un piede umano sul nostro satellite, pronunciando una frase così sintetica ma profonda che non verrà mai dimenticata.
Mare Tranquillitatis: dando una veloce occhiata a questo mare non si possono non notare tutte le ondulazioni su di esso presenti, che si intersecano e si sovrappongono le une sulle altre.
Plinius: era avvolto quasi del tutto nell'ombra. Solo il promontorio al centro era illuminato sull'estrema vetta. I bordi del cratere appaiono molto scoscesi.
Rimae Plinius: ecco un altro insieme di rime, di cui la più evidente è quella posta subito sotto al cratere precedente, in posizione orizzontale. Ma se ne possono notare delle altre, sotto ad essa.
Mare Serenitatis: in questo mare è situata una stupenda striscia di crateri, quelli principali sono sei, che ha un andamento serpentiforme; questi crateri sono molto rialzati rispetto alla pianura lavica circostante, e proiettano ombre lunghissime. In alto sul mare ci sono delle creste, si tratta della Dorsa Smirnov, che riprendono il viavai ondulato dei crateri.
Posidonius: un cratere illuminato maggiormente, al cui interno è collocato un altro cratere, oltre a vari craterini. C'è anche tutto un sistema di rime.

Per quanto riguarda Giove ho avuto una riconferma delle grandi prestazioni planetarie che questo telescopio riesce ad offrire. Se solo riuscissi ad incrociare una serata di calma atmosferica sono sicuro che potrei ottenere ancora di più, ma non mi lamento! La banda temperata meridionale si presentava come una linea sottile e netta, e poi, separata, iniziava la zona che porta fino al polo Sud del pianeta. La banda equatoriale meridionale mostrava diverse ondulazioni, soprattutto nella sua parte inferiore. Nella zona tra la SEB e la NEB, un po' spostato a sinistra c'era qualcosa, non so cosa ma qualcosa c'era: osservado sempre tra i 243x e i 304x si notava una specie di piccolo puntino nero, debolmente visibile in modo sfuocato. La banda equatoriale settentrionale non mostra particolari dettagli, si notano solamente le sue forti ondulazioni superficiali. Per quanto riguarda la banda temperata settentrionale appare come una cupola di color mattone, uniforme se non per una sottile striscia bianca, visibile con difficoltà al suo interno a sinistra. I tre satelliti galileiani a sinistra appaiono come dischetti, specialmente Ganimede.

Infine ho setacciato la costellazione del Drago, osservando alcune stelle doppie. Avevo scelto bersagli ambiziosi, ma ho dovuto fare i conti con il seeing, che si faceva sentire su queste stelle non tanto alte rispetto all'orizzonte. Ciononostante qualche risultato è venuto fuori lo stesso!

20 Draconis: una stella doppia bilanciata, ma veramente strettissima! La separazione è di soli 0,9". Nonostante il seeing non fosse ideale a 486x sono riuscito a sdoppiarla con sicurezza. Tuttavia la visione è confusa, anche a causa del fatto che le due stelle sono molto piccole, in quanto di magnitudine intorno alla settima. Le stelle sono veramente molto vicine tra loro, ma paiono divise da un sottilissimo capello. Non saprei dire quale era la primaria e quale la secondaria. Mi limito a dire che una di esse era posizionata in alto a destra rispetto all'altra; quest'ultima era di colore rosso scuro, mentre quella in basso a sinistra bianca. Il telescopio si sta dimostrando molto valido in questo genere di osservazioni, riuscendo a separare stelle a ridosso del suo potere risolutivo di 0,8", nonostante un seeing non idilliaco. Non c'è bisogno di specificare quanto sono contento!
Epsilon Draconis: a 304x viene facilmente sdoppiata. La stella principale presenta un colore giallo. La compagna si trova a destra, leggerissimamente in basso, ed è molto più piccola e di colore bianco.
39 Draconis: questo è un sistema multiplo di stelle. La coppia AB si riesce a separare senza problemi a 304x. La secondaria si trova in basso a destra rispetto alla primaria, ed è molto più piccola di quest'ultima. Quasi allineata a queste due stelle, in lontananza si trova un'altra stella, probabilmente la componente C.
Mu Draconis: una stella doppia stupenda. Le due stelle sono vicine ma nettamente separate, appaiono molto simili non solo per dimensioni, entrambe piccole, ma anche per il loro niveo candore. 304x.
17 Draconis: ad i medesimi ingrandimenti possiamo notare tre stelle nel campo nell'oculare. La coppia è chiaramente separata: rispetto alla primaria la compagna si trova in alto a destra, ed è poco più piccola. La terza stella si trova a sinistra, un po' in alto, ben lontana dalle precedenti.

lunedì 13 aprile 2015

Viaggio intergalattico - 12/4/15

Ieri notte sono partito all'avventura col mio Dobson GSO da 25 cm, e mi sono recato nel nuovo sito osservativo, vicino a Montisi; credo di aver trovato un perfetto compromesso tra cielo buio, ed eccome se lo era con tutte quelle centinaia di stelle visibili, e distanza da casa, infatti in una mezz'oretta sono lì. Il luogo ha un orizzonte libero a 360° ed è molto calmo, non passano macchine e non ci sono animali, o quasi: a parte i sei pastori maremmani che fanno la guardia alle pecore, e che credo che se vado lì mi sbranano, ma per fortuna sono lontano qualche centinaio di metri, ho incontrato un gruppo di cinghiali, a giudicare dai versi, ma dopo un po' se ne sono andati. 

Il meteo è stato clemente. La serata è stata molto serena, con qualche isolata velatura qua e là, e la temperatura era confortevole (8° c), ma il problema, e mi viene da dire come al solito, è stata l'umidità, che alla fine ha raggiunto il 93%. 

L'uscita non è stata solo deputata all'osservazione di molte meravigliose galassie, da qui il titolo, ma anche alla prova di accessori recentemente acquistati o autocostruiti. Per esempio ho verificato che il cercatore 60/228, con un oculare 19 mm 65°, è un gioiello, non solo per le visioni restituite, con moltissimi oggetti già visibili a 12x, ma anche perchè ha resistito strenuamente senza battere ciglio all'umidità: nè la lente frontale, su cui ho applicato un paraluce autocostruito, nè l'oculare, si sono minimamente appannati, e questo significa poter continuare ad osservare, senza dove smettere per forza di cose. Anche il cappuccio originale del Telrad si è comportato egregiamente, ed ha schermato l'umidità più che ha potuto, anche se alla fine un po' il vetrino si era leggermente appannato, ma comunque è stato un ottimo risultato. Per finire ho usato per la prima volta la torcia rossa, ottenuta per mezzo di un filtro Wratten #29, che fa passare lunghezze d'onda non deleterie per l'adattamento all'oscurità: incredibile quanto poca luce riesca a passare, devo trovare il modo di creare un cono riflettente interno che convogli quella poca luce in un cerchio ristretto, vedrò che posso fare. 

Ero in compagnia della mia ragazza, che è stata così gentile da venire con me in questo nuovo luogo, e laddove gli appunti osservativi sono più completi vuol dire che li ha presi lei mentre io rimanevo all'oculare. Per non approfittare della sua generosità ho osservato "solo" 4 ore, dalle 21:30 fino all'1:30.

In ordine agli ingrandimenti quando non specificato s'intende che ho osservato a 125x.  

Ho osservato solo all'interno di tre costellazioni: Orsa Maggiore, Cani da caccia e Chioma di Berenice. Ma si tratta di costellazioni ricchissime di galassie, quindi lo spettacolo non è mancato!

Tornando a casa ci hanno fermato i carabinieri: vedere la loro faccia quando lo sguardo gli è caduto su quel "cannone" sui sedili dietro non ha prezzo! 

Sono molto soddisfatto di come è andata la serata, anche per la quantità degli oggetti osservati e perchè, per la prima volta, sono riuscito ad osservare tutti gli oggetti della lista, senza ometterne neanche uno. Insomma, è stata una perfetta serata sotto le stelle, non potevo chiedere di più...

NGC 2985: cominciando dall'Orsa Maggiore ecco una galassia di forma circolare, con un nucleo luminoso ed un alone diffuso. A sinistra ed in alto a destra ci sono due stelline. Non è molto luminosa.
NGC 2787: una galassia dalla forma irregolare, probabilmente allungata, con un nucleo più brillante, e di luminosità complessiva medio-bassa. Ci sono stelline in basso a sinistra ed in alto.
NGC 2976: un'ampia galassia nebulosa senza nucleo visibile, allungata ma allo stesso tempo spessa. La sua luminosità è intermedia. C'è una stellina sotto ad essa. Si tratta di un oggetto discreto.
M82: la galassia Sigaro la conosciamo tutti ma io così bene non l'avevo mai osservata prima. La prima cosa che si nota è che è  grande e davvero luminescente. Si presenta molto allungata, con contorni irregolari, frastagliati. Nel corpo della galassia c'è una piccola zona a luminosità maggiore. Inaspettatamente sono riuscito a discernere la striscia nera che la taglia in orizzontale. In visione distolta si allunga molto. Stupenda.
M81: anch'essa è una galassia notevole, che dall'aspetto richiama alla mente M31. Ha una forma ellittica, con un nucleo molto brillante ed un ampio alone. Ci sono due stelline in basso a sinistra. É di notevoli dimensioni e molto luminosa. Osservata a 156x.
NGC 3077: ha una forma circolare, con una zona nucleare ampia e più luminosa. Dimensioni medio-piccole e scarsamente brillante.
M108: questa galassia è sottilissima, stretta, molto allungata. Una stella giace al suo interno. Buona luminosità. Risulta molto gradevole.
M97: cambiando registro ho osservato questa famosa nebulosa planetaria, utilizzando sia il filtro OIII che il filtro UHC: tra i due su questo oggetto non ho notato grosse differenze a dire il vero. Appare grossa, circolare, ricorda molto un gomitolo di lana, anche a causa dei contorni fumosi, che sembrano modellarsi diversamente sotto lo sguardo. Gli occhi del gufo si intuiscono e basta, nel senso che si vede che ci sono zone a luminosità più bassa all'interno ma non si tratta di una visione evidente. C'è una stellina in alto a destra, visibile in distolta.
NGC 3631: tornando alle galassie, questa qui non è molto brillante, inoltre è anche medio-piccola. Il nucleo è più intenso dell'alone, di aspetto dilatato e nebuloso.
NGC 3729: a 104x ho osservato la seguente coppia di galassie, entrambe visibili nel campo dell'oculare, e la visione è stata affascinante. La galassia in questione ha una forma ellittica e non presenta zone più brillanti; inoltre ha dimensioni medio-piccole e luminosità media. C'è una stellina alla sua estremità. Nel frattempo che la osservavo un bolide di passaggio ha aggiunto una nota di meraviglia.
NGC 3718: la seconda galassia della coppia presenta una brillantezza del tutto equiparabile, ma dimensioni maggiori, direi almeno doppie. Ha un aspetto nebuloso, senza che il nucleo spicchi, inoltre ha una forma confusa, forse circolare.
NGC 3953: una galassia di dimensioni e luminosità medie. Il nucleo è più intenso, e la forma ovale. In visione distolta si allunga. C'è anche una stellina in basso.
M109: questa è una galassia allungata, di media luminosità, ed ampia. Mi sembra di vedere la spirale, seppure confusamente; è solo una sensazione, ma ho imparato a fidarmi del mio istinto.
NGC 3998: una piccola ma luminosa galassia, specialmente nel nucleo. Ha una forma circolare.
NGC 3990: proprio sotto alla galassia precedente ho casualmente notato una galassietta piccola piccola, che ho scoperto in seguito essere la galassia in questione.
NGC 3982: galassia piccola e debole, migliora molto in distolta. Presenta una forma a mandorla. Ci sono due stelline a sinistra.
NGC 3898: una galassia medio-piccola, di media luminescenza. Ha un nucleo intenso ed un alone ben visibile in visione distolta.
M101: la galassia a 78x appare molto estesa, e vista proprio di fronte. Il nucleo è esteso ma denso. In visione distolta si può notare l'andamento spiraleggiante dei bracci galattici. Passando a 156x attorno al nucleo è più facile leggere la spirale. C'è una stellina a destra. Veramente bella!
NGC 5473: questa galassia e la seguente sono collocate nelle vicinanze di M101. La galassia in questione ha una forma circolare, con un nucleo più evidente rispetto al resto. Risulta debole e molto piccola.
NGC 5474: galassia di forma ovale e di aspetto nebuloso, con una luminosità uniforme per tutta la sua superficie. Presenta dimensioni medie ed una brillantezza medio-bassa.
M51: concluso il viaggio nell'Orsa Maggiore spostiamoci nella vicina costellazione dei Cani da caccia, e quale modo migliore per farlo che non osservare questa fantastica coppia di galassie interagenti? Due galassie non bastavano, anche un bolide è transitato all'improvviso nel campo!  A 156x lo spettacolo offerto è incredibile: in visione distolta si nota benissimo la spirale, e complessivamente aumenta la porzione di nebulosità osservabile. La galassia, vista di fronte, ha una forma circolare, è molto ampia, nebulosa e brillante. Il nucleo è grande e luminoso, e una stellina si trova alla sua sinistra. Si nota debolmente il braccio galattico che la congiunge alla seconda galassia.
NGC 5195: si tratta della compagna di M51, che per comparazione appare molto più piccola, ma nonostante ciò ha comunque un nucleo intenso ed un alone luminoso.
M63: galassia allungata ma spessa, che si allunga in visione distolta. Presenta medie dimensioni ed una brillantezza medio-alta, specialmente nel nucleo.
NGC 5033: una galassia di forma allungata, con un nucleo intenso. Ha una media luminosità, ed appare piccola e sottile.
NGC 5005: il nucleo è brillante ed ha una forma bombata. La galassia è sottile, e si allunga in visione distolta. Ha medie dimensioni ed una buona luminosità.
M94: questa galassia dalla forma ovale si mostra molto luminosa, con un nucleo ampio ed intenso; l'alone è denso e nebuloso. Ha delle dimensioni medie.
NGC 4490: qui abbiamo una coppia di galassie. Questa è più grande, circa il triplo dell'altra, di forma allungata. Esibisce una media luminescenza, soprattutto in una condensazione centrale.
NGC 4485: la seconda galassia della coppia in questione ha una forma allungata. Si trova molto vicina alla precedente. Appare debole e piccola.
NGC 4449: galassia luminosa, di medie dimensioni. Ha una forma allungata, con un rialzo centrale.
M106: questa galassia si manifesta molto estesa, brillante e sottile, con una bombatura al centro. Il nucleo ha una luminosità maggiore. Una stellina è visibile al bordo destro. Anche questa ricorda M31.
NGC 4244: una spada sospesa tra le stelle! Galassia veramente molto lunga e sottile. Non è troppo brillante, e la sua luminosità appare uniforme. Un magnifico spettacolo.
NGC 4214: cinque debolissime stelline sottostanti alla galassia pare la incoronino. Ha dimensioni medio-piccole, e si mostra poco luminosa. Presenta una forma ovale, ma irregolare.
M3: è un ammasso globulare eccezionale, in quanto ricchissimo di stelle. Anche a 312x non sono riuscito a risolverlo completamente: l'alone è del tutto risolto in stelle, ma il nucleo no. In visione distolta appaiono centinaia di ulteriori stelle! Stelle sono visibili in tutto il campo. Il nucleo dell'ammasso è esteso e nebuloso. Sembra di stare a guardare un cumulo di diamanti appoggiati su un tappeto scuro..
NGC 5053: a questo punto passiamo nella Chioma di Berenice. Non sono sicuro che sia effettivamente questo l'oggetto osservato, ma credo di si, infatti dopo essere rimasto molti minuti a scandagliare la zona, non era visibile nei paraggi null'altro che questo. Si tratta di un ammasso globulare quasi del tutto invisibile. C'è una stellina alla sua destra. Come aspetto è una nebbiolina al limite del percettibile. Osservandolo a 156x emerge qualche stellina dall'ammasso, in visione distolta.
M53: un ammasso globulare che ho molto rivalutato! Dopo un'accurata messa a fuoco l'alone appare risolto, a 312x; il nucleo invece permane nebuloso. Ha una media luminosità. É abbastanza denso di stelle, e spicca sulle altre una stellina in basso a destra.
M64: per la prima volta, con sicurezza, ho osservato l' "occhio nero" di questa galassia, usando la visione distolta: questa zona oscura è posizionata vicino al nucleo, e ne segue l'andamento, ma non completamente, infatti alla fine se ne discosta. La galassia ha una forma ellitica, ed è brillante. Il nucleo è più intenso.
NGC 4725: galassia di forma ellittica ed allungata. Presenta medie dimensioni e luminosità medio-bassa. Il nucleo è più intenso.
NGC 4565: galassia stupenda! Ha una forma lunghissima e sottilissima. Il nucleo per converso è molto bombato. Nel complesso sembra un disco volante. In visione distolta ho percepito la banda di polveri, appena sopra il nucleo! La sua luminosità è nella media. C'è una stellina sotto al nucleo.
NGC 4494: questa galassia è di medio-piccole dimensioni, di forma circolare, e esibisce un nucleo brillante. Complessivamente ha una luminosità medio-bassa.
NGC 4559: galassia di forma ellittica, debole, uniforme. Ha media estensione. Ci sono tre stelline nei pressi: una sotto, una sopra ed una a destra.
NGC 4448: galassia di dimensioni e luminosità medio-basse. Il nucleo appare più brillante. Forma allungata e sottile.
NGC 4414: è abbastanza debole, di forma ovale, con il nucleo più luminoso. Medio-piccola.
NGC 4278: ecco un trio di galassie, tutte visibili nel campo dell'oculare. La prima ha una forma circolare, ed è la metà più piccola della galassia seguente. Si mostra debole.
NGC 4274: la seconda galassia ha una forma leggermente ovale, è piccola e presenta un nucleo luminoso.
NGC 4245: la terza galassia, più distante dalle altre due, è debole, di medie dimensioni e migliora molto in visione distolta. Ha una forma allungata. Il nucleo è intenso.

giovedì 9 aprile 2015

Serata rilassante - 9/4/15

Stasera ero molto stanco ma non ho resistito alla tentazione di dare un'occhiata veloce attraverso il nuovo diagonale prismatico Baader, così sono andato ad osservare con lo Startravel 80/400. Questo telescopio è un piacere da trasportare ed assemblare: ho preso la valigetta del telescopio, la valigetta degli oculari e la borsa a tracolla con il treppiede, ed a piedi sono andato in un campo. Dopo pochissimo tempo ero già operativo. La serata era meravigliosa come ieri, con un cielo trasparente e stellato, anche per l'assenza della Luna. Non ho preso appunti, ho solo spazzolato le costellazioni, e devo dire che si tratta di un approccio particolarmente rilassante, che ti fa sentire un tutt'uno con quella gran quantità di stelle lassù. Dopo un'oretta è arrivata la mia ragazza e siamo andati insieme a berci una camomilla al calduccio.

Per prima cosa sono andato a ripescare la cometa C/2014 Q2 Lovejoy, che nel frattempo si è spostata un bel po' attraverso la costellazione di Cassiopea. A 16x si mostra come un batuffolo sfuocato evidente nel cielo. Lì vicino ho dato un veloce sguardo al magnifico Doppio Ammasso (NGC 869 - NGC 884) ed anche al vicino STOCK 2. Passando nel Perseo ho inquadrato il gigante ammasso aperto MEL 20, attorno ad Alpha Persei. Sapendo di andare sul sicuro poi mi sono spostato negli ammassi aperti dell'Auriga, una zona ricca di stelle, e in campo reale gigante di 4° mi sono fatto delle passeggiate meravigliose tra M36, M37 e M38, che comunque apparivano parzialmente risolti in stelle. Da quelle parti, nei Gemelli, ho osservato anche M35, un altro notevole ammasso aperto. Dopo aver cambiato oculare, a 21x con 3° visibili di campo reale, ho assistito al trionfo di M44, che mi è sembrato un triangolo con all'interno moltitudini di stelle. Nelle stesse condizioni ho dato una fugace occhiata anche allo stupendo MEL 111, nella Chioma di Berenice. Quasi mi dimenticavo, ad inizio serata c'è scappata pure la suggestiva Cintura di Orione, tutta contenuta nel campo a 16x, con il relativo ammasso aperto CR 70. Le prestazioni del piccoletto su Giove, visibile molto nitidamente, con un'aberrazione cromatica poco fastidiosa (percepibile come un alone violetto attorno al pianeta) a 125x mi hanno rassicurato sulla riuscita dei lavori fatti su questo telescopio e sulla qualità ottica del diagonale prismatico a 90°, tra l'altro dotato di un fuocheggiatore elicoidale, utilissimo per fuocheggiare di fino ad alti ingrandimenti. Naturalmente oltre alle due bande si notava poc'altro: ad ogni telescopio il suo genere di osservazioni! Segnali ugualmente incoraggianti sono venuti dall'osservazione di Alpha Geminorum (Castore) e Gamma Leonis (Algieba), entrambe ben separate ai medesimi ingrandimenti, con dischi scolpiti in mezzo ad un anellino di diffrazione. Tra le altre stelle doppie ho osservato anche Zeta Ursae Majoris (Mizar), separata addirittura a 21x, con nel campo anche Alcor, oltre ad altre stelle.

mercoledì 8 aprile 2015

MN 68 Il Magnifico - 8/4/15

Considerando quanto è incerto il tempo dei prossimi giorni, con il rischio dell'impossibilità di osservare il cielo profondo col Dobson, ho deciso di sfruttare questa bella notte stellata, per fare un po' di osservazioni planetarie e di stelle doppie con l'Intes-Micro MN 68. E bella la nottata senza dubbio lo è stata: cielo cristallino ed illune, umidità nella media, vento assente tranne per alcuni momenti in cui soffiava dolcemente. Ho osservato dalle 20:30 fino a 00:00. Stimo il seeing 8 su 12 della scala Pickering A, quindi complessivamente buono, anche se non eccelso: le stelle presentavano un disco ben definito, con un sottile anello a volte completo a volte spezzato, e tremolavano un po'. C'è da dire che ci sono state diverse variazioni di seeing nel corso della serata, naturalmente anche in ragione dell'altezza degli oggetti osservati, quindi alcuni astri sono stati osservati nel migliore dei modi, altri meno. Per quasi tutte le osservazioni ho utilizzato l'oculare Planetary ED 5 mm, che mi fornisce 243x; quando non altrimenti specificato significa che l'osservazione è stata condotta con questo ingrandimento. Vediamo adesso le mirabolanti prestazioni di questo incredibile telescopio, di cui mi sto innamorando sempre di più.

Venere: l'ho osservato una volta finito di assemblare il telescopio, purtroppo era già molto basso e sopra i tetti. Il pianeta era visibile per 2/3, e la fase si notava facilmente. A 100x, usando il Baader Zoom, risultava ben definito, seppure tremolante ed affetto da un residuo di aberrazione cromatica. Tutto sommato mi è piaciuto molto.
Giove: ho osservato Giove più volte nel corso della serata. La prima sessione è durata fino alle 21:00. In essa il telescopio non era ancora del tutto acclimatato, ma ho capito subito che la serata era molto promettente, infatti si notava la banda temperata settentrionale come una sottile linea, visibile nettamente a tratti. La banda equatoriale settentrionale era ondulata e spiraleggiante. Anche sulla banda equatoriale meridionale c'erano varie ondulazioni. Inoltre i poli apparivano più scuri. Alle 21:30 il satellite Europa era a contatto col disco gioviano, tanto che il pianeta sembrava ritrarsi, incurvarsi per accoglierlo. In questo momento la banda equatoriale meridionale si mostrava divisa in due metà, con una linea bianca al centro che la tagliava. Ho iniziato anche a discernere una banda ampia e delicata: la banda temperata meridionale. La terza sessione è durata dalle 22:00 alle 22:30. In questo momento il seeing era molto buono, e la Grande Macchia Rossa ha fatto capolino sulla banda equatoriale meridionale, in alto a destra; la macchia era visibile anche al bordo nettamente, chiaramente, senza la minima incertezza osservativa, ed il contrasto col pianeta in se era evidente. La banda equatoriale meridionale, laddove cede il posto alla macchia, decade bruscamente. Un debole festone, posto quasi in orizzontale, ma leggermente obliquo, si trovava nella zona chiara tra le due bande equatoriali, spostato un po' a sinistra. Le due bande temperate, che prima erano visibili con difficoltà, ora erano letteralmente impresse sulla superficie del pianeta, quasi disegnate per come si potevano apprezzare senza sforzo. L'ultimo sguardo al pianeta l'ho dato alle 23:30, con la Grande Macchia Rossa che dominava il pianeta, posta proprio al centro della relativa banda: a destra della macchia una sottile striscia si dipartiva e si andava a congiungere con la banda equatoriale. Si tratta di una delle migliori visioni di questo maestoso pianeta, e non me la dimenticherò facilmente!
Struve 1694: passsando alle stelle doppie, cominciamo da una costellazione spesso trascurata, la Giraffa. Ivi ho osservato due stelle doppie, anche se ne ho tentata una terza, che non era neanche riportata sull'atlante (DRS 28) senza successo. Questa non è difficile, le due stelle sono distanti. Quella a sinistra è color giallo canarino; quella a destra bianca. Tutte e due hanno una grandezza equiparabile.
Struve 1625: questa non è larga come la precedente, ma le stelle continuano ad essere distanti. La primaria è bianca e leggermente più grande. La secondaria è ocra, ed è situata in basso a sinistra rispetto all'altra.
12 Lyncis: spostandoci nella Lince, troviamo questo stupendo sistema triplo. La coppia più stretta (AB), separata solo 1,9", appare divisa da un filo sottile di spazio; le stelle paiono quasi a contatto; nei momenti di calma gli anelli si fondono. Entrambe sembrano bianche. La componente B è in basso a sinistra, e facendo attenzione è leggermente più piccola. La componente C è non troppo lontana dalle altre, posizionata sopra, di colore giallo sporco.
Struve 958: le due stelle sono vicine, ma separate di netto. La compagna sta in basso a sinistra, ed è di pochissimo più piccola della principale. Tutte e due mi sono sembrate bianche.
19 Lyncis: questa stella doppia mi ha molto colpito perchè si trova in un campo con ulteriori stelle vicine. La coppia era ravvicinata, ma senza che le componenti si toccassero tra loro. La primaria era di colore giallo, ed un po' più grande della secondaria, celestina. A sinistra era visibile un'altra stella. Alternando visione diretta e distolta si notano due stelline a sinistra di quest'ultima stella, nonchè un'altra stellina sopra la coppia di stelle.
Struve 1009: una stella doppia abbastanza stretta. Le stelle hanno le stesse dimensioni. La primaria è bianca; la secondaria è gialla: è posizionata in alto a sinistra.
38 Lyncis: una stella doppia notevole. La coppia è abbastanza stretta. La stella principale bianca è molto più grande dell'altra, almeno il doppio. La compagna, di colore rosso, è adagiata sull'anello della stella principale.
Struve 1282: in questo sistema stellare troviamo una stella primaria bianca con, in alto leggermente a sinistra, una stella secondaria rossa. A sinistra, un po' in basso, più lontano, è anche visibile una debole stellina. Le dimensioni delle due componenti sono simili.
Delta Geminorum: Wasat è un cliente difficile, a causa del fatto che la primaria è abbagliante nel suo candore, mentre la secondaria, lì vicino, appare piccola piccola: si trova in alto, un poco a sinistra, ed ha un colore amaranto.
Struve 1083: queste sono due stelle piccoline. La primaria è bianca, la secondaria invece rossa. La compagna si trova in basso, ed ha dimensioni di circa metà dell'altra. Come coppia è abbastanza stretta.
38 Geminorum: le condizioni osservative erano critiche: stella sopra i tetti con la luce di un lampione che investiva il telescopio, tuttavia sono riuscito a separarla. La primaria presenta un color panna ed è ben più grande della secondaria, di colore celeste, posizionata in alto a destra.
Kappa Geminorum: veramente un'ottima stella doppia. La principale è enorme e color avorio. La compagna è molto piccola e vicina: si trova in alto, leggermente spostata a sinistra.
Zeta Cancri: il piatto forte della serata, ed una immensa soddisfazione. Si tratta di un sistema triplo di stelle, senonchè la coppia AB è distante solo 1,1". Non ho esitato, ed abbinando il Planetary ED 5 mm alla Barlow Tele Vue 2x ho raggiunto 486x. Inutile dire che l'immagine si è fatta più turbolenta, tuttavia con grande gioia vi comunico che senza la minima ombra di dubbio sono riuscito a risolvere anche la coppia AB. Le due stelle in questione appaiono ben distinte, con le estremità dei dischi a contatto: una, di color arancio, è situata in alto, di poco spostata a destra, rispetto all'altra, di colore celeste. La componente C, di colore bianco, era distante, in basso a destra. Considerando che il potere risolutivo del telescopio è di circa 0,8" direi che posso ritenermi molto soddisfatto del risultato!
57 Cancri: una stella doppia molto stretta, con le due componenti quasi a contatto. Le stelle sono simili: stesse dimensioni, di colore ocra, piccole.
54 Leonis: due stelle da manuale: dischi calmi e anelli completi. Forse perchè erano alte in cielo. La stella principale è bianca; la secondaria celeste, ed è a destra, leggermente in basso. Una piacevole visione.
90 Leonis: tre stelle nel campo, di cui una in alto a sinistra. La coppia che ci interessa è stretta. La compagna presenta un inconsueto colore grigio ed è poco più piccola; si trova sopra la principale, bianca.
49 Leonis: veramente tosta! La stella secondaria è microscopica, molto vicina alla stella primaria, appoggiata sull'anello di questa. Ha un colore rosso e sta in alto a destra rispetto alla stella primaria, di colore bianco.

venerdì 3 aprile 2015

Stelle doppie in compagnia - 3/4/15

Sempre con il mio amico Roberto ci siamo ritrovati a casa sua, ed ognuno di noi doveva fare delle verifiche sul proprio telescopio. Io avevo appena ricollimato il mio rifrattore 80/400 e volevo appurare che tutto fosse regolare; lui invece doveva collimare il suo Celestron C8. Tutto sommato entrambi abbiamo risolto i nostri problemi, dato che il mio 80ino è risultato essere collimato alla perfezione, seppure mostri un certo coma residuo, credo normale per un f/5, mentre insieme abbiamo collimato il C8 ed alla fine si è raggiunto una collimazione precisa al massimo grado. Tra chiacchiere tra astrofili e test strumentali il tempo passa velocemente, così non ho osservato un gran numero di stelle doppie, nè ho preso appunti particolarmente dettagliati. Le stelle doppie che avevo scelto avevano tutte una separazione maggiore di 4 arcosecondi, in modo da riuscire a separarle con un ingrandimento di 125x, il massimo che riesco a raggiungere per mezzo di un oculare di 3,2 mm, che ho utilizzato per tutte le osservazioni. La vera sfida era piuttosto di riuscire a distinguere le stelle secondarie, spesso deboli ed affogate nel mare di luce diffuso in cielo dalla Luna quasi piena.
26 Aurigae: la stella doppia si presenta facilmente separata. La primaria è di colore celeste. La secondaria è molto piccola, un puntino. 
14 Aurigae: le due stelle sono distanziate tra loro. La stella principale mi è parsa di colore verde; invece la compagna, che ha dimensioni dimezzate rispetto all'altra, ha un colore celeste.
4 Aurigae: si tratta di una stella doppia veramente molto stretta . La secondaria celestina è posizionata in alto a sinistra, ed è davvero piccola piccola.
41 Aurigae: questa è una stella doppia equilibrata, con entrambe le stelle di analoghe dimensioni, anche se non identiche. Non era particolarmente stretta. La primaria si presentava bianca, la secondaria celeste.
20 Geminorum: anche questa stella doppia consta di stelle simili per grandezza e distanti, una bianca ed una azzurra.
38 Geminorum: la stella principale è di colore bianco e molto più grande rispetto alla compagna rossiccia, situata a destra.
Struve 1108: la stella doppia di più difficile osservazione della serata, dato che la secondaria era al limite del visibile, molto piccola ed abbastanza vicina alla primaria.
Zeta Cancri: conosciuta anche come Tegmine. Questo sistema stellare è notevole, in quanto composto da tre stelle. Una stella è visibile in alto a destra, lontano dall'altra coppia di stelle, ma non credo che faccia parte del sistema multiplo in questione. Le rimanenti due stelle sono abbastanza vicine tra loro, ma non a contatto; una è leggermente più grande. Mi sono sembrate tutte di colore bianco. Naturalmente non sono riuscito a separare le componenti AB, che sono al di fuori della portata del potere risolutivo del mio telescopio.
54 Leonis: una stella doppia strettina ma chiaramente separata. La secondaria risulta più piccola, ed è posizionata in alto a destra rispetto alla primaria. 
Struve 1520: in questa stella doppia la compagna di colore celeste si mostra piccola, nettamente separata, e situata proprio sotto alla stella principale. La primaria, di colore bianco, è grande il doppio dell'altra. Osservata quasi allo zenit.