BINOCOLI

Ecco la mia collezione di binocoli! Non che ne abbia di costosi, però credo che il binocolo in un certo senso sia il migliore amico dell'astrofilo, un fedele compagno che semplifica la vita laddove magari il telescopio le complica. Imparare a conoscere il cielo con un binocolo è il primo passo logico e naturale che un astrofilo dovrebbe fare, senza dimenticarsi che è bello anche osservarci la Luna o di giorno i panorami grazie alla visione a due occhi, rilassante e tridimensionale. Se madre natura ci ha dato due occhi vediamo di sfruttarli!

INDICE:
  1. Salmoiraghi & Viganò Magellano 10x50
  2. Auriol 10x50
  3. Breaker 7x35
  4. Breaker 12x60
  5. Shengzhu 8x22
  6. Mystery 8x42
1. S&V MAGELLANO 10X50 


Specifiche tecniche:
  • Ingrandimento: 10x
  • Diametro: 50 mm
  • Pupilla d'uscita: 5 mm
  • Campo reale: 116/1000 mt - 6,65°
  • Prismi: Porro Bak 4
  • Valore crepuscolare: 16,36
  • Attacco per treppiede: si
  • Peso: 880 g
Impressioni: questo è stato il mio primo vero passo verso il cielo profondo, molti anni fa! Il binocolo ha resistito strenuamente all'uso intensissimo che ne ho fatto, tanto che ormai lo considero un compagno di avventure. Dal punto di vista qualitativo è il binocolo migliore che ho, ed al tempo lo pagai 100 euro; praticamente monta le stesse ottiche della versione waterproof, ma il mio non ha questa caratteristica e quando era ancora in vendita veniva chiamato LE (cioè Long Eye relief). Anche se può assomigliare al Lidlocolo vi assicuro che è tutto un altro binocolo, ben più lungo e pesante. Iniziamo la descrizione del binocolo partendo dagli oculari: hanno un trattamento antiriflesso duro (cioè che non si rovina pulendolo) di colore viola, una grande lente ed un lungo paraluce, ripiegabile. L'estrazione pupillare è abbondante come promesso, però il paraluce è troppo lungo e bisogna avvicinarglisi molto per abbracciare tutto il campo; e se ripiegate il paraluce diventa troppo corto, con la parallasse che inizia a farsi sentire. Comunque gli oculari sono robusti come costruzione. Un difettuccio è che dall'oculare destro, da cui si opera la correzione diottrica, cola un po' di grasso che rimane sotto sotto l'archetto, sul corpo del binocolo, visibile ovviamente quando l'oculare è tutto estratto; ho anche provato a pulirlo ma non ne vuole sapere e ritorna ogni volta. Per il resto lo scorrimento degli oculari è fluido e, a me che ci vedo leggermente meno da un occhio rispetto che dall'altro, la correzione diottrica che devo operare effettivamente è minima in termini di rotazione della ghiera.  L'uso intenso ha fatto venire qualche graffietto sul coperchio superiore dei prismi, dove la gomma è più malleabile, ma niente di che. Lo scafo ed il barilotto dell'obbiettivo sono nuovi praticamente, ricoperti di una gomma più dura. Il binocolo si impugna bene come ergonomia e può essere tenuto relativamente stabile a mano libera. Anche il movimento per regolare la distanza interpupillare è morbido. All'interno della rotella di messa a fuoco il grasso si è un po' deteriorato e sento che fa un rumore strano, inoltre è un po' dura. I prismi interni sono in vetro Bak 4 mentre gli obbiettivi hanno un trattamento antiriflesso verde. Facendo delle prove ho verificato la collimazione perfetta del binocolo, e bisogna anche dire che la tiene bene dato che qualche botta l'ha presa. Il bincolo mostra una medio-bassa caduta di luce ai bordi. La distorsione a cuscinetto è presente ma contenuta. Le pupille d'uscita, grazie ai prismi di qualità, sono uniformemente illuminate e quasi perfettamente circolari. La curvatura di campo è poca, così come il cromatismo fuori asse. I trattamenti antiriflesso, nettamente superiori e più resistenti rispetto a binocoli più economici, permettono una quantità di riflessi ed immagini fantasma minima, anche se non inesistente. La brillantezza dell'immagine durante visioni terrestri è maggiore rispetto a quella del Lidlocolo. Per concludere penso che sia un ottimo binocolo pagato una cifra giusta, e considerando l'uso che ne faccio, cioè prevalentemente star hopping ed osservazione degli oggetti del cielo profondo e saltuariamente in terrestre, credo che sia più che sufficiente. 

2. AURIOL 10X50
 

Specifiche tecniche:
  • Ingrandimento: 10x
  • Diametro: 50 mm
  • Pupilla d'uscita: 5 mm
  • Campo reale: 114/1000 mt - 6,53°
  • Prismi: Porro BK 7
  • Valore crepuscolare: 16,36
  • Attacco per treppiede: si
  • Peso: 820 g
Impressioni: si tratta del famoso Lidlocolo, acquistato nella omonima catena di discount all'incredibile cifra di 19,9 euro. Questo prezzo ha fatto arricciare il naso a molti, che hanno subito sentito puzza di bruciato. Ma davvero è un binocolo giocattolo? Niente affatto, e cercherò di dimostrarlo. Diciamo subito che odorando il binocolo più che di bruciato si sente un'altra puzza: quella della gomma, che è maleodorante. Niente di drammatico, ma l'odore infastidisce un po'. Voglio subito premettere che la qualità di questi binocoli è molto variabile, potrebbe capitarvi di prenderne uno ottimo oppure uno pessimo. Io per esempio ne acquistai due, ed uno l'ho regalato al mio babbo, ma in realtà lo uso io, mentre l'altro l'ho dato alla mia ragazza; ebbene quest'ultimo è inferiore come prestazioni al mio (la mia ragazza ha però preteso ugualmente quello dicendo che sono fissato!). Il mio consiglio è, se ne trovate uno da solo in uno scaffale, mezzo aperto o malconcio, di non prenderlo assolutamente. Bene, andiamo a vedere come è realizzato. Gli oculari hanno un comodo paraluce elicoidale che permette di trovare subito la distanza giusta. Le lenti degli oculari (ma anche le lenti degli obbiettivi) hanno un problema: il trattamento antiriflesso, di colore celestino, è molto tenue e delicato; pensate che è bastato strofinarlo con un panno in microfibra pulito, dopo aver soffiato la lente, per farci un righino. Io credo che il prezzo così basso sia dovuto principalmente alla pochezza, per non dire inesistenza, del trattamento antiriflesso; è un peccato perchè se anche al doppio della cifra si sarebbe potuto avere un trattamento antiriflesso almeno decente sarebbe stato paradossalmente un affare grande il doppio. La ghiera della correzione diottrica è un po' dura, e da lì sotto inizia già ad affacciarsi il grasso. Il movimento degli oculari è fluido ma l'archetto è troppo sottile e se uno preme sull'oculare questo si inclina. Il movimento che regola la distanza interpupillare è duro e scattoso; invece la rotella di messa a fuoco è particolarmente morbida. Il binocolo è più piccolo e di poco più leggero del Magellano, ed esternamente si presenta bene. Come ergonomia d'uso niente da eccepire. La collimazione è perfetta. C'è una lieve caduta della luce ai bordi, nonchè della distorsione a cuscinetto nella media. Le pupille d'uscita sono rotonde come forma ma non sono tutte illuminate (si vedono quadrate all'interno), segno che sono stati usati dei prismi sottodimensionati. Anche la curvatura di campo è poca, e l'aberrazione cromatica laterale è lieve. I riflessi che si mostrano puntando un oggetto luminoso di notte sono particolarmente gravi ed evidenti, cosa che ne fa un binocolo adatto alle osservazioni diurne mentre in quelle notturne evitate di puntare la Luna ed è meglio impiegarlo sui panorami di stelle. Come brillantezza dell'immagine rimane dietro al Magellano, però i dettagli percebili sono quelli, inoltre al di là dei riflessi inguardabili il binocolo non mostra luce diffusa (facendo anche meglio dell'altro 10x50). L'estrazione pupillare è abbastanza comoda. Senza dubbio lo consiglio a chi non si fa troppe fisime mentali e che vuole spendere poco: se vi va bene avrete tutto considerato un buon binocolo, anche se con un trattamento antiriflesso pessimo.

3. BREAKER 7X35


Specifiche tecniche:
  • Ingrandimento:7x
  • Diametro: 35 mm
  • Pupilla d'uscita: 5 mm
  • Campo reale:150/1000 mt - 8,59°
  • Prismi: Porro BK 7
  • Valore crepuscolare: 11,45
  • Attacco per treppiede: si
  • Peso: 670 g
Impressioni: ho acquistato per 35 euro presso una bancarella dei cinesi questo binocolo, che come misura mi aveva sempre intrigato grazie al grande campo reale. Ho provato molti binocoli lì sul posto e c'era sempre qualcosa che non andava, spesso di grave; questo invece mi è sembrato nel complesso buono. Il binocolo è più piccolo e leggero degli altri, e questo unito agli ingrandimenti contenuti permette di tenerlo veramente stabile in mano, quasi fermo; usabilissimo anche in mare dove ho avuto più occasioni di apprezzarlo, durante le gite in barca. Si tiene così bene anche grazie alla gomma zigrinata sullo scafo che ne facilita la presa. Anche in questo caso il trattamento antiriflesso è quello che è, vuoi per l'inadatto all'astronomico colore rosso degli obbiettivi, vuoi per la delicatezza con cui si devono trattare le lenti degli oculari per non rigarle, del resto a queste cifre non si può proprio pretendere di più. L'antiriflesso rosso normalmente introduce una dominante celeste nell'immagine ma devo dire che in questo caso è talmente lieve da risultare difficilmente apprezzabile. Gli oculari sono robusti ed hanno una peculiarità infatti oltre alla messa a fuoco tramite la rotella centrale ogni oculare prevede una ulteriore messa a fuoco indipendente, ruotando l'oculare su se stesso; un po' laborioso ma funziona, anche se l'oculare destro è decisamente più duro del sinistro, inoltre seppure ci sono i classici indicatori + e - essi non sono tanto significativi perchè sempre l'oculare destro deve essere girato molto per la regolazione diottrica, anche se io più o meno ci vedo nel solito modo con entrambi gli occhi. Duro è anche il movimento che regola la distanza interpupillare, che oltretutto permette un range molto risicato di regolazione e persone con gli occhi molto ravvicinati o distanti potrebbero non riuscire di fatto ad usare il binocolo. Anche la rotella della messa a fuoco è dura il giusto. La mia impressione è che questi binocoli rimangono per parecchio sulle bancarelle d'estate al calore e d'inverno al gelo così che il grasso ha tutto il tempo per seccarsi per bene. Del corpo del binocolo abbiamo già accennato, c'è solo da dire che i barilotti degli obbiettivi sono quasi inesistenti e quasi a filo con lo scafo. Osservando con il binocolo ci si diverte molto perchè ha un ampio campo e perchè tutto sommato è buono. Infatti è perfettamente collimato, e presenta caduta della luce e distorsione ai bordi di medio-bassa entità. Le pupille d'uscita sono rotonde come forma ma non perfettamente illuminate, a causa dei prismi sottodimensionati. Di curvatura di campo ce n'è abbastanza purtroppo e non si vede bene in prossimità del bordo a meno di non ritoccare la messa a fuoco. Anche il cromatismo fuori asse è ben presente. Puntando un lampione luminoso di notte si notano tanti riflessi e tanta luce diffusa, ancora una volta colpa dell'antiriflesso. Il rilievo oculare è generoso. Potrebbe sembrare un giudizio negativo ma la sensazione che si ha osservandoci è piacevole, i dettagli si discernono bene e l'immagine risulta luminosa di giorno. Se qualcuno vuole togliersi un piccolo sfizio può prendere, dopo averlo controllato bene, un 7x35 come questo, da usare ovunque con quasi zero vibrazioni.

4. BREAKER 12X60


 Specifiche tecniche:
  • Ingrandimento:12x
  • Diametro: 60 mm
  • Pupilla d'uscita: 5 mm
  • Campo reale: 96/1000 mt - 5,5°
  • Prismi: Porro BK 7
  • Valore crepuscolare: 19,63
  • Attacco per treppiede: si
  • Peso: 1090 g
Impressioni: questo binocolo l'ho pagato 38 euro e l'ho regalato al mio babbo; normalmente rimane nella casa al mare almeno ci si possono osservare le isole quando c'è una buona trasparenza atmosferica. Anche questo come l'altro, ad una veloce analisi prima dell'acquisto, mi sembrava buono nel complesso, però in seguito la mia ragazza sosteneva di vederci doppio. Io invece ci vedevo perfettamente ma mi è venuto lo stesso il tarlo che il binocolo fosse leggermente scollimato. Finalmente ho avuto l'occasione di fare delle prove con il binocolo montato sul cavalletto e mi sono reso conto che in effetti era un po' scollimato, così ho proceduto alla collimazione, operazione ben riuscita. Adesso le pupille d'uscita, seppure vignettate, sono perfettamente rotonde ed anche la mia ragazza, che è molto sensibile in proposito, ci vede non più doppio. Il binocolo è realizzato in modo identico al 7x35 solo che questa volta le dimensioni sono generose ed il peso pure. Dunque valgono quelle descrizioni sulla struttura del binocolo e sul trattamento antiriflesso. C'è da dire invece che per i miei gusti un binocolo con 12x ha bisogno del sostegno di un treppiede fotografico per mostrare le sue qualità: in queste condizioni sfodera delle prestazioni di tutto rispetto e l'immagine, così ingrandita, immobile e tridimensionale fa un certo effetto. Ci si potrebbero passare le ore ad osservarci i panorami terrestri, infatti questo esemplare è davvero nitido ed il grande campo reale fa il resto. Le immagini hanno una tonalità celestina per colpa dell'antiriflesso, ma non ci si fa neanche troppo caso. La caduta della luce ai bordi è lieve. Il cromatismo invece può essere visto appena accennato anche a centro campo in condizioni critiche di luce, ed è presente fuori asse. L'estrazione pupillare è scarsa, e bisogna avvicinarsi abbastanza alle lenti, anche se a conti fatti ciò non pone particolari disagi. Di curvatura di campo ce n'è abbastanza, e sospetto che anche qualche altra aberrazione rovini la visione ai bordi. La distorsione a cuscinetto è nella media. Io mi sento di consigliarlo perchè ha un prezzo ridicolo, ed è un binocolo potente e che mostra belle visioni, accettando il limite dell'antiriflesso.

5. SHENGZHU 8X22


 Specifiche tecniche:
  • Ingrandimento:8x
  • Diametro: 22 mm
  • Pupilla d'uscita: 2,75 mm
  • Campo reale: 125/1000 mt - 7,16°
  • Prismi: tetto BK 7
  • Valore crepuscolare: 8,46
  • Attacco per treppiede: no
  • Peso: 180 g
Impressioni: a questo punto i possessori di pregiati Swarowsky che casualmente leggeranno e che finora non si sono messi a ridere sicuramente lo faranno! Certo, la livrea mimetica non depone a favore del binocolo! E chi ha l'occhio fino avrà notato che sul binocolo c'è scritto 30x60, della serie che proprio si inventano dei numeri a caso ... online non sono riuscito a trovare maggiori informazioni ma confrontandolo col Breaker ho notato che ha un po' più di 7x mentre rispetto al Magellano ingrandiva decisamente meno, così ho concluso che si tratta di un 8x. Comunque mi fa compagnia da tempi immemori e penso di averlo pagato pochissimo, tipo 5 o 10 euro. Ecco uno strumento ottico veramente portatile: entra nel palmo di una mano da chiuso ed è leggerissimo. Tempo fa mi si era rotto perchè mi si era staccato un pezzettino microscopico della messa a fuoco ma fortunosamente l'ho ritrovato e l'ho riaggiustato. I trattamenti antiriflesso sono i medesimi dei Breaker quindi non mi pronuncio più; anzi qui i riflessi, le immagini fantasma e gli aloni di luce in quelle condizioni viste sono anche peggiori, se possibile e la dominante celeste è pesante. Anche se piccolo è robusto ed ha retto bene gli anni, infatti l'ho portato un po' dovunque, per esempio lo portavo a pesca per vedere il mio amico dall'altro lato del lago che "padellava" i pesci! La possibilità di regolare la distanza interpupillare è estrema; e la regolazione diottrica avviene nel modo classico, agendo sull'oculare destro, duro da girarsi. La rotella della messa a fuoco presenta un movimento troppo morbido e bisogna girarla molto lentamente per evitare di saltare il punto di messa a fuoco. I prismi a tetto si palesano oltre che per la forma evidente del binocolo anche per le pupille d'uscita che sono tagliate a metà da una linea; quest'ultime comunque sono buone perchè rotonde e ben illuminate. Ancora una volta abbiamo una collimazione corretta e il piccoletto ha mostrato di non soffrire minimamente di caduta di luce ai bordi. Il binocolo ha anche una media distorsione, a cuscinetto come in tutti gli altri casi precedenti. Curvatura di campo e cromatismo fuori asse sono ben presenti. L'estrazione pupillare è discreta. Non siete appassionati di ottica e volete un binocolo da tenere in tasca? Allora potete prendere questo. 

6. MYSTERY 8X42


 Specifiche tecniche:
  • Ingrandimento:8x
  • Diametro: 42 mm
  • Pupilla d'uscita: 5,25 mm
  • Campo reale: 125/1000 mt - 7,2°
  • Prismi: tetto Bak 4
  • Valore crepuscolare: 13,53
  • Attacco per treppiede: si
  • Peso: 305 g
Impressioni: lo so, non è un binocolo, ma solo mezzo binocolo! Questo cannocchiale me l'ha regalato un amico, e fin da subito mi è piaciuto molto. In primo luogo perchè permette di avere sempre a portata di mano uno strumento ottico, per esempio durante un'escursione o da lasciare in auto. Inoltre il monocolo mostra buone doti ottiche e meccaniche. Dal punto di vista ottico il prisma in vetro Bak 4 ed il trattamento antiriflesso su tutte le superfici fanno si che l'immagine restituita sia molto valida: nitida, con pochissimo cromatismo fuori asse, distorsione minima, curvatura di campo ridottissima. La pupilla d'uscita appare rotonda ed uniformemente illuminata, ed osservando non si notano cadute di luce ai bordi. L'estrazione pupillare è comoda, e la parallasse minima. Tra l'altro il monocolo si comporta bene non solo sui panorami diurni, ma anche su quelli notturni, infatti le immagini fantasma ed i riflessi che si possono percepire puntando un oggetto luminoso sono davvero contenuti. Piacevole anche da usare sul cielo, nelle zone più ricche di stelle, e lo star test ha mostrato un'ottica collimata. Dal punto di vista meccanico la messa a fuoco avviene tramite due ghiere ruotabili, entrambe molto fluide: quella anteriore più grande permette una regolazione grossolana, seppure precisa; quella posteriore invece una regolazione micrometrica. L'oculare è dotato di paraluce elicoidale. Il cannocchiale è rivestito in gomma per garantire una presa sicura. L'ergonomia è buona, e non si fatica a mantenere l'immagine quasi immobile. Lo strumento è dichiarato impermeabile all'acqua. La pulizia ottica interna è buona, anche se c'è un piccolo granello adagiato sul prisma, in posizione laterale, e comunque non visibile durante la normale osservazione. Il monocolo è dotato di un lungo laccio, ancorato per mezzo di un tappo che si avvita sulla filettatura per treppiede fotografico posta sul corpo dello stesso; ne consegue che rimuovendo il laccio, svitando il tappo, possiamo anche montare il cannocchiale su un treppiede fotografico. Non mi rendo conto di quanto possa costare questo strumento, però lo consiglio perchè ha una qualità davvero buona, e dubito che cannocchiali più costosi possano essere molto migliori dal punto di vista ottico, anche se magari potrebbero esserlo dal punto di vista meccanico, per esempio riuscendo a contenere ulteriormente le dimensioni complessive.