MONTATURE

Spesso gli astrofili alle prime armi si concentrano esclusivamente sul telescopio senza considerare la montatura che lo deve sorreggere. Questo è un errore comune che costringe ad osservare con un telescopio traballante, senza la possibilità di sfruttare fino in fondo le potenzialità dello strumento. Il consiglio è quello di prendere una montatura non solo adeguata ma anche maggiorata rispetto al peso ed alla lunghezza del proprio telescopio. Le mie montature sono tutte altazimutali, dato che mi piacciono di più in virtù della loro intuitività di utilizzo. Non tratterò qui nè della montatura dobsoniana nè della montatura altazimutale dell'Heyford perchè l'ho già fatto nella recensione dei relativi telescopi.

INDICE:
  1. T-Sky personalizzata
  2. Sky-Watcher AZ4
  3. Treppiede Cullmann Magnesit 525
 1. T-SKY



Specifiche tecniche: 
  • Testa altazimutale: T-Sky
  • Treppiede: Sky-Watcher EQ6
  • Flangia adattatrice: Geoptik
  • Morsetto: Geoptik universale
  • Contrappesi: Sky-Watcher 5 kg (x2)
Impressioni: è una rocciosa montatura altazimutale che ho deciso di assemblare ad hoc unendo diversi componenti meccanici con lo scopo di sostenere adeguatamente l'MN 68. La testa è la T-Sky, la quale è più grande e pesante di quanto mi aspettassi, ma sono qualità positive. La T-Sky si presenta bene, con una verniciatura bianca, che però in qualche piccolo punto qua e là ha dei difettucci. I movimenti, al cui interno è presente del grasso-colla cinese, di primo acchito paiono duri, ma è tutta una questione di applicare una giusta leva, come vedremo. La testa presenta la possibilità di montare due telescopi, i quali si possono muovere in modo indipendente uno dall'altro oppure all'unisono; infatti ha un primo asse baricentrico verticale (A) dove deve essere montato il telescopio principale ed un secondo asse eccentrico orizzontale (B) dove si può montare un telescopio secondario oppure un binocolo. I movimenti altazimutali principali interessano tanto l'asse A che l'asse B; però l'asse B presenta anche degli ulteriori movimenti che interessano solo quest'ultimo, permettendo l'indipendenza di questo asse rispetto all'altro. Il problema principale dell'asse B è che è eccentrico, quindi quando ci si carica qualcosa va tutto bene finchè si osserva in terrestre ma più si inclina il telescopio all'indietro per osservare il cielo e più il telescopio tenderà a ribaltarsi; questo inconveniente è neutralizzato dal fatto che si può montare la barra contrappesi in un certa posizione, proprio per bilanciare l'asse B (normalmente è montata in un'altra posizione per bilanciare l'asse A) e con un contrappeso adeguato si evitano i ribaltamenti. Quando le leve di blocco dei movimenti altazimutali principali sono serrate (in proposito non è che abbiano un grande potere di bloccaggio) è possibile ruotare le due coppie di manopole, le quali innescano dei movimenti micrometrici: questi movimenti funzionano bene e danno una possibilità ulteriore di utilizzo, ma con telescopi con una lunga leva sono di dubbia utilità perchè non sono facilmente raggiungibili mantenendo l'occhio all'oculare. In dotazione c'è anche una barra contrappesi e due morsetti Vixen con chiusura a lardone. Come già detto la barra contrappesi può essere montata in due posizioni, in modo da bilanciare o l'asse A o l'asse B: potrebbe essere una buona idea dotarsi di un'ulteriore barra contrappesi. Faccio un esempio: se il telescopio principale pesa 10 kg invece di mettere 10 kg di contrappesi si potrebbe metterne 6 kg sulla barra contrappesi dell'asse A e poi si potrebbe montare il telescopio secondario del peso di 2 kg, bilanciato a sua volta con altri 2 kg sulla barra contrappesi dell'asse B. Comunque la barra contrappesi è davvero delicata e si riga tutta irrimediabilmente per quanto uno ci stia attento. Io uso due contrappesi Sky-Watcher da 5 kg l'uno per bilanciare l'MN 68, inoltre possiedo una barra contrappesi secondaria, al fine di montare contemporaneamente anche lo Startravel. I due morsetti Vixen possono andare per telescopi leggeri o di peso medio, altrimenti devono essere sostituiti con morsetti più robusti; essi si fissano con due viti a brugola ma se si sfilano si può notare come sotto ad essi la testa dia la possibiltà di fissare un altro morsetto con quattro viti, infatti ci sono quattro fori disposti a formare i vertici di un quadrato, due più grandi e due più piccoli. Infatti il morsetto Geoptik universale (cioè valido sia per le slitte a passo Vixen che Losmandy) può essere connesso alla testa tramite tutti e quattro i fori. Ho scelto questo morsetto per la sua robustezza, per la versatilità e per la sicurezza di bloccaggio della slitta. La testa non può essere direttamente collegata al treppiede EQ6 infatti è pensata per quello EQ5, quindi è necessaria una flangia che adatti i due pezzi meccanici: io ho acquistato la flangia Geoptik, che arriva corredata di tutto il necessario. Infine ho preferito prendere il treppiede EQ6 perchè è più robusto, in modo da diminuire ulteriormente le vibrazioni. Di treppiede, flangia e morsetto parlerò nella sezione dedicata agli accessori meccanici. A questo punto, capito come è stata assemblata vediamo come va, e soprattutto se riesce a svolgere adeguatamente il suo lavoro. Parliamo della fluidità dei movimenti: montandoci l'MN 68, contrappesandolo con il giusto peso posizionato al giusto punto sulla barra contrappesi, bilanciandolo correttamente tramite la slitta, otteniamo dei movimenti morbidissimi, piacevolissimi, una gioia per la mano che deve operarli, e sicuramente il merito va anche alla lunga leva del telescopio. Tra l'altro il bilanciamento del telescopio è ottimale e perfetto a qualunque inclinazione lo si lasci. Sotto questo punto di vista questa montatura altazimutale è meravigliosa. Naturalmente tutto questo peso e questo braccio di azionamento hanno un effetto collaterale: lo smorzamento delle vibrazioni. Tuttavia con un colpetto ben assestato l'immagine si ferma in tre secondi e questo mi sembra un risultato buono, considerando che, come tutti i possessori di montature altazimutali sanno, basta posizionare l'oggetto osservato al bordo del campo e poi avremo il tempo anche di prendere un caffè prima che esso transiti fino al bordo opposto: tre secondi su un minuto sono davvero poca cosa. Ben più dannoso potrebbe essere in certi casi il vento, che potrebbe far traballare tutto ininterrottamente; ma non è questo il caso e il vento mi sembra che faccia un baffo a tutto l'insieme. Ricordo che muovere un telescopio newtoniano o simile in questo modo è particolarmente piacevole perchè si può stare seduti e si arriva sempre facilmente all'oculare, quindi nessun problema logistico. L'unico inconveniente su cui talvolta si incappa è che il telescopio in certe angolazioni prossime allo zenit può toccare sul treppiede e quindi non può osservare proprio in quel punto specifico; ma normalmente ciò non accade e si può puntare lo zenit senza problemi, e alle brutte si può girare un po' il treppiede. Il trasporto di questa montatura è difficoltoso non tanto per il peso, infatti di per se si impugna e si sposta relativamente con facilità quanto per le dimensioni che impediscono che entri in una automobile di media grandezza. Non passa infatti nè per le portiere nè per il bagagliaio. Bisogna allora chiudere il treppiede, operazione lunga e fastidiosa, ma anche così entra in un bagagliaio medio-grande solo precisa precisa in larghezza. Io ho finito per lasciarla a riposo vicino al luogo di osservazione, ovviamente custodita al chiuso, in modo da evitare il trasporto. 

 2. SW AZ4



Specifiche tecniche: 
  • Testa altazimutale: Sky-Watcher AZ4
  • Treppiede: Sky-Watcher EQ5/HEQ5
  • Carico massimo: 6,8 kg
Impressioni: ho acquistato questa montatura altazimutale per dedicarla ad un telescopio adatto ad osservazioni relativamente veloci, scelta poi ricaduta sul Maksutov-Cassegrain 127/1900, inoltre la utilizzo con lo Startravel 80/400. La versione da me acquistata monta il treppiede in acciaio piuttosto che in alluminio, di conseguenza è più stabile. A proposito del treppiede, quello in questione ha dei tubolari più sottili e più lunghi rispetto a quello della EQ6, e la montatura occupa uno spazio maggiore; tra i tubolari c'è il solito ed utile cerchio porta oculari. Il lato positivo è che complessivamente è molto più leggera dell'altra, quindi la posso trasportare con minore fatica. La testa altazimutale è realizzata bene, robusta e curata nei dettagli. I movimenti altazimutali funzionano per mezzo delle due rispettive manopole, che premono sui relativi cuscinetti a sfera interni; queste manopole sono in plastica dura, mentre il resto della testa è completamente in metallo. Attorno ad ogni movimento troviamo delle scale graduate in gradi, che possono essere curiose da consultare, ma a conti fatti sono scarsamente utili. Non sono presenti movimenti micrometrici, e a dire il vero io non ne sento minimanente il bisogno. Il movimento orizzontale è molto preciso; invece il movimento verticale è leggermente scattoso, e bisogna trovare l'equilibrio ottimale nel relativo frizionamento, ma la colpa è anche e soprattutto della corta leva di azionamento dello Startravel. Parlando di bilanciamento questa testa non è altro che una forcella monobraccio baricentrica, dunque non necessita di contrappesi sull'asse orizzontale. Il braccio è inclinato all'indietro di circa 45°, consentendo così di osservare allo zenit, o comunque di avvicinarcisi molto, a seconda dei telescopi. Il morsetto non è intercambiabile con altri modelli, ed ha un passo Vixen; il serraggio avviene mediante una grossa vite, che purtroppo a lungo andare segna le barre. In dotazione viene fornita anche una lunga asta, che si avvita direttamente al morsetto, e permette di movimentare la testa facilmente, grazie alla leva maggiorata: io l'ho rimossa perchè non ne sentivo il bisogno, si riesce benissimo a gestire il telescopio anche senza di essa, ed oltretutto era molto pesante, finendo per sbilanciare il sistema. Con lo Startravel i tempi di smorzamento delle vibrazioni sono praticamente nulli, anche con il treppiede alla massima estensione; invece con il Mak le vibrazioni si assestano in meno di due secondi. Questa montatura è particolarmente adatta a gestire un telescopio di medie dimensioni e medio peso, e la consiglio sicuramente a chi possiede un simile telescopio.

3. MAGNESIT 525



Specifiche tecniche: 
  • Altezza: 1,65 cm
  • Peso: 2,3 kg
  • Carico massimo: 6 kg
  • Materiale: magnesio
  • Teste: Cullmann CW30 3d - TS PH29 a sfera
Impressioni: presi questo treppiede fotografico per 89 euro. Come caratteristiche tecniche si può dire che è un treppiede medio. Da chiuso è poco ingombrante, inoltre è  leggero. La costruzione è interamente in magnesio, salvo per il neoprene che ricopre le gambe e che ha la funzione di offire sempre una presa antiscivolo e calda al tatto. Schiacciando i pulsanti in cima si possono aprire a piacimento le tre gambe; rilasciando i pulsanti e richiudendo le gambe ci sono vari step indicati da un clic, utile per aprire le gambe alla medesima ampiezza. Vicino ai pulsanti c'è anche una piccola livella per capire quando il treppiede è in bolla; sempre da quelle parti un occhiello offre la possibilità di appendere una piccola borsetta (contenente la colonna secondaria e una chiave a brugola per le regolazioni). In dotazione vengono fornite due colonne, una molto lunga ed una molto corta; in quella lunga alla fine c'è avvitato un tappo da cui pende un gancio, il quale ha la funzione di appendervi un peso per garantire, se ce ne fosse bisogno, una stabilità maggiore. Comunque entrambe le colonne il cima sono identiche e c'è una piattaforma circolare al cui centro è presente una vite sporgente, che serve per connetere il treppiede ad una testa. Tale vite è in realtà double face e svitando una piccola vite a brugola laterale può essere rimossa, per poi rigirarla dall'altro lato: abbiamo la vite da 3/8" e la vite da 1/4". Infine le colonne hanno una scalanatura centrale, quindi possono essere inserite nel foro del treppiede solo in una posizione e, cosa più importante, così non possono ruotare su loro stesse. I morsetti per estendere le gambe, anch'essi in magnesio sono davvero ben realizzati e possono essere registrati a piacimento in termini di durezza; il loro difetto è che periodicamente tocca dargli una stretta. Il treppiede finisce con dei gommini, la cui funzione è quella di non rovinare il pavimento e di fare si che le gambe del treppiede non scivolino su superfici liscie; se però vengono avvitati su loro stessi rivelano delle punte acuminate che permettono di usare il treppiede su terreni accidentati. La testa CW30 era in dotazione ed è ben realizzata: una lunga asta sblocca il movimento in altezza; la manopola in basso sblocca il movimento azimutale; la manopola in alto sblocca il movimento per inclinarla (c'è una finezza infatti in certi casi questa levetta non può essere girata oltre un certo punto perchè sbatte su altre parti della testa, allora si può tirare in fuori solo la levetta, senza girare la vite, per riposizionarla in un modo da cui si possa poi svitare facilmente la vite interna). Il movimento azimutale all'inizio era durissimo, poi ci misi qualche goccia di Sprint Oil e da allora è fluidissmo; gli altri movimenti invece sono sempre stati morbidi fin dall'inizio. Ci sono ben quattro livelle incorporate nella testa. In cima abbiamo una basetta rimuovibile tramite una levetta, e c'è un meccanismo a sgangio rapido. Per un uso naturalistico questa testa è perfetta e piacevole da usare sia con un binocolo sia con un piccolo telescopio sia infine con una fotocamera. Per un uso astronomico è totalmente inadeguata. La testa PH29 presa proprio per uso astronomico è molto robusta e pesante; uso astronomico nel senso che giro la sfera in posizione ritratto e così in pratica ottengo una montatura altazimutale. Solidale alla sfera c'è un morsetto che ha un meccanismo di chiusura a lardone e una piccola livella laterale; il passo del morsetto purtroppo non è quello Vixen ma è particolare e si accorda solo con la slittina in dotazione. La sfera è grande ed è molto morbida quando ruota, se i movimenti sono liberi. Per bloccare i movimenti abbiamo tre manopole. Due sono per il movimento in altezza (una per le regolazioni fini, l'altra per il bloccaggio vero e proprio) e l'ultima per quello azimutale. Inizialmente la testa presentava un movimento azimutale durissimo, così ci ho versato dentro dai fori delle manopole, che avevo rimosso, una buona quantità del solito Sprint Oil e il movimento ancora una volta è miracolosamente diventato morbido. Il difetto di questa testa è che il morsetto sotto il peso di un piccolo telescopio spinge verso il basso e si perde di poco la perfetta ortogonalità tra morsetto e testa; non era una cosa grave ma non mi piaceva quindi ho ritagliato delle striscioline di feltro adesivo da usare come spessori e le ho applicate lungo la circonferenza del piccolo cilindro che unisce morsetto e sfera, e adesso il movimento in altezza è ortogonale. Per quanto riguarda stabilità e vibrazioni con quest'ultima testa ed il treppiede tutto esteso (non la colonna però) riesco a caricare lo Startravel con cercatore 6x30, diagonale ed oculare, con un peso laterale sui 3 kg, e posso usare 125x; naturalmente finchè lo si tocca vibra e se c'è vento a questi ingrandimenti va un po' in crisi ma tutto sommato li regge bene. Ricordo che il medesimo peso mette molto più in crisi una montatura se è sporgente, come in questo caso, che se è distribuito lungo l'asse longitudinale; questo per dire che se il peso fosse tutto centrale, sopra alla testa, sicuramente si avrebbe una stabilità ancora maggiore.