ACCESSORI MECCANICI

INDICE:
  1. Tubo-Vista e Autocollimatore Astro-Systems da 1,25"
  2. Cheshire corto TS
  3. Flangia adattatrice Geoptik EQ5/EQ6
  4. Morsetto Geoptik universale
  5. Morsetto TS a passo Vixen
  6. Slitta Tecnosky a passo Losmandy 
  7. Slitta TS a passo Vixen
  8. Slitta Geoptik a passo Vixen
  9. Treppiede Sky-Watcher EQ6
  10. Contrappesi Sky-Watcher da 5 kg
  11. Contrappeso Sky-Wacther da 1,8 kg
  12. Adattatore binocolo/treppiede TS
  13. Adattatore anelli/treppiede TS
  14. Adattatore Baader SC/T2
  15. Prolunga TS 35 mm da 2"
  16. Fuocheggiatore Intes-Micro 
1. TUBO-VISTA E AUTOCOLLIMATORE ASTRO-SYSTEMS 1,25"


Impressioni: dopo varie ricerche infruttose ho deciso di rivolgermi al mercato americano per un oculare Cheshire con cui collimare il telescopio. Ho così acquistato il kit comprendente sia il Sight Tube sia l'Autocollimator, entrambi da 31,8 mm. I venditori sono gente professionale e disponibile e non ci sono stati problemi; e con la dogana non ho pagato molto per fortuna. Il Sight Tube è una specie di oculare Cheshire, ma con delle particolarità. Anzitutto il crocicchio non è la solita croce realizzata con sottilissimi fili di rame che si flettono tutti rendendo impossibile collimare con precisione ma è molto spessa, indeformabile e bloccata nella sua sede. Il tubo in metallo è lavorato con una precisione discreta, essendo ovalizzato solo un centesimo di millimetro (verifica effettuata da un tornitore); di sicuro entra preciso preciso nell'adattatore 2"/1,25" senza il minimo gioco. In cima c'è un tappo in plastica trasparente, che è fissato al tubo usando il silicone; in proposito bisogna rimuovere qualche residuo rimasto sotto alla battuta di questo tappo, in modo che si appoggi sul fuocheggiatore con la massima precisione. Il lavoretto si può fare con un trincetto e prende mezzo minuto. Questo tappo, o testa dell'oculare se preferite, è trasparente per un motivo; infatti invece di avere il classico specchietto a 45° che convoglia la luce all'interno qui la luce passa naturalmente attraverso la plastica, e se poi ci si punta una torcia le varie riflessioni delle immagini sono ancora più evidenti. Comunque questo sistema funziona bene all'atto pratico. La testa non è tutta realizzata in plastica trasparente, infatti la superficie su cui appoggiamo l'occhio è di colore nero e questa forse è una scelta necessaria, per un discorso di riflessioni delle immagini, ma non è del tutto appropriata infatti chi sa come si usa un Cheshire avrà capito che il puntino nero, proiettato dallo stesso foro su cui si poggia l'occhio, non sarà tanto ben visibile in quanto non contrastato con una superficie di un colore chiaro: qui vedremo un puntino più nero su una superficie meno nera, e questo non aiuta. Ma questo inconveniente riguarda solo la collimazione del primario, operazione per cui in generale non consiglierei questo accessorio perchè a causa dello spesso crocicchio non è comunque semplice sovrapporre tutte le varie immagini. Se per il primario ci sono accessori per la collimazione migliori reputo invece che per collimare lo specchio secondario questo sia il top in assoluto, dato che permette di lasciare un sottilissimo bordino nero oltre ad esso in modo da apprezzare nel migliore dei modi la sua circolarità e concentricità. Comunque non è che non ci si può collimare il primario, anzi; io ce lo collimo ed ho sempre ottenuto, verificando con lo star test, un risultato perfetto, nel senso che non ho dovuto ritoccare la collimazione. Questo grazie non solo all'ausilio dell'Autocollimator, che vedremo; in dotazione c'è anche un adesivo catarifrangente da apporre sullo specchio primario, composto da due parti separate e cioè da un cerchietto pieno e da un quadrato con in mezzo un foro circolare. Io ho preso solo il cerchietto e l'ho incollato all'interno dell'anellino già presente nel mio specchio primario (ora in pratica ho un pallino catarifrangente invece che un anellino); così facendo ho incrementato di moltissimo la visibilità, usando questo oculare, del punto nero che serve per collimare lo speccho primario. Per concludere è un accessorio anni luce avanti rispetto a quelli disponibili in Europa, permette di collimare benissimo il secondario con facilità e anche il primario, seppure con qualche maggiore difficoltà e dopo aver attaccato l'adesivo in dotazione. Il secondo componente del kit è l'Autocollimator, anch'esso da 31,8 mm. Si tratta di un semplice tappo in metallo con un foro al centro; sotto invece è montato uno specchio piano. Osservandoci dentro vedremo riflesso l'anello del primario svariate volte, con riflessioni sempre più deboli. Il senso è che queste riflessioni devono convergere e coincidere tutte in un unico anellino. A dir la verità non sono molto visibili queste riflessioni ma vi insegno un trucchetto: facendo luce con una torcia bianca dentro al telescopio, proprio a filo con il tubo, puntando il primario, esse diverranno molto più evidenti. Se abbiamo collimato correttamente con il Sight Tube vedremo che comunque queste riflessioni saranno già molto ravvicinate, e sinceramente a quel punto si possono anche lasciare in quel modo; ma se siete pignoli dovrete agire sulle viti del secondario facendo fare movimenti microscopici alle tre vitine in modo da far convergere queste riflessioni. Considerando tutte le operazioni che dovreste fare contemporaneamente è meglio se vi fate aiutare da qualcuno. A questo punto si reinfila il Sight Tube e si ricollima il primario; poi si rimette l'Autocollimator, e così via fino a quando la vostra sete di pignoleria non riterrà di aver raggiunto la perfezione. Devo dire che una volta collimato con il Sight Tube con attenzione il risultato è già praticamente prossimo alla perfezione, controllando con l'Autocollimator. Un appunto: due tappi standard da 1,25" per questi due accessori ce li potevano anche mettere quelli di Astro-Systems, invece non ci sono ed io li ho presi a parte. Per il resto sono soddisfattissimo anche di questo accessorio, e consiglio a tutti il kit, che peraltro costa 80$, cifra non esagerata.

2. CHESHIRE CORTO TS

Impressioni: avendo già posseduto il pessimo modello lungo con crocicchio ero scettico sulla qualità di questo modello corto senza crocicchio. Però dato che mi serviva l'ho acquistato, e mi sono dovuto subito ricredere. L'oculare, costruito in metallo, è lavorato con precisione: entra perfettamente all'interno del fuocheggiatore, senza giochi, ha un ottimo specchietto a 45° ed un foro molto piccolo che permette una collimazione più precisa. Questo oculare dunque è perfettamente complementare al tubo-vista ed all'autocollimatore: per mezzo di esso si può collimare più facilmente lo specchio primario, o un rifrattore. Non che anche con il tubo-vista non ci si riuscisse, tant'è che non ho dovuto minimanente ritoccare la collimazione dei miei due newtoniani da quanto era precisa, però il fatto è che questo strumento la rende più semplice e di facile lettura, appunto. L'oculare è adatto per la collimazione dello specchio primario a causa del fatto che non c'è il crocicchio che disturba la visione; invece proprio l'assenza del crocicchio lo rende inadatto alla collimazione dello specchio secondario. Il suo punto di forza rispetto ad un tubo-vista è lo specchietto a 45°, che permette di dirottare una luce all'interno, in modo da leggere più facilmente le riflessioni della luce: ecco perchè è anche indicato per la collimazione dei rifrattori. Per concludere lo consiglio a tutti, anche in virtù del suo basso costo.
 
3. FLANGIA GEOPTIK


Impressioni: la flangia serve per adattare teste che hanno un attacco per il treppiede EQ5 sul treppiede EQ6. Potevo anche optare per la costruzione dal tornitore ma alla fine ho tagliato la testa al toro ed ho preso quella della Geoptik. Ancor prima del colore arancione dell'anodizzazione colpisce la precisione con cui è lavorata, sembra quasi di sentire il vuoto che si crea quando si unisce un pezzo all'altro. La flangia viene assicurata al treppiede per mezzo di una solo grossa vite e questo non mi piace molto perchè quando si stringe un po' si inclina, anche se tutto si aggiusta più tardi quando la flangia viene pressata tra testa e treppiede. C'è anche una livella incorporata, ben lavorata, che mi ricorda ogni volta che il treppiede EQ6 non è in perfetta bolla. Poi c'è quell'asticella nera a base quadrata la cui funzione mi sfugge, ma che comunque va ad adagiarsi in una corrispondente fessura nella testa. In dotazione c'è anche un adattatore da montare direttamente in cima alla barra filettata del treppiede EQ6, che trasforma la filettatura di quella barra in quella più piccola del treppiede EQ5, così che non ci sono problemi per avvitare la barra filettata EQ6 nella filettatura sotto alle teste, che normalmente andrebbero su un treppiede EQ5. Ogni oggetto Geoptik è corredato da un certificato in ordine agli standard di precisione di lavorazione che sono stati rispettati. Sicuramente un oggetto perfettamente realizzato che fa benissimo il suo lavoro.

4. MORSETTO GEOPTIK 


Impressioni: deciso a passare allo standard Losmandy senza precludermi la possibilità di montare un telescopio con una slitta del tipo Vixen ho preso questo massiccio morsetto della Geoptik. Per snocciolare due numeri le sue dimensioni sono 170x100x25 mm. Nessun venditore mi ha saputo dire di preciso come si connette alla T-Sky: ve lo dico io! La T-Sky permette di fissare i morsetti con quattro fori e come vedete questo morsetto consente di sfruttarli tutti e quattro. Se però prendete in ferramenta le due viti a brugola più grandi purtroppo vi accorgerete che restano sporgenti e questo non va bene perchè interferirebbero con la slitta; io le ho molate un sacco di tempo per renderle con un basso profilo ed infine le ho verniciate con la vernice nera. Comunque, fissato stabilmente il morsetto, andiamo a vedere com'è realizzato. La qualità costruttiva è la medesima della flangia, quindi rinvio a quella lettura. Vari altri fori sul morsetto consentono un'ulteriore compatibilità con altre montature. Le slitte entrano bene non solo appoggiandocele con il morsetto aperto ma anche facendocele scorrere lateralmente, operazione agevolata dalla svasatura iniziale. Le due viti di chiusura garantiscono una tranquillità di serraggio assoluta della slitta, ma bisogna accertarsi sempre che la slitta sia stata stretta nel momento in cui aderiva perfettamente al morsetto e non quando era leggermente inclinata (le slitte tendono a farlo con la forza di gravità), altrimenti rischiate che la presa non sia salda. Se la bloccate correttamente state pur certi che con un morsetto così la slitta non va da nessuna parte! La chiusura è a lardone per entrambi i formati, così da non segnare le slitte. Sono molto soddisfatto di questo morsetto gigante. Gli unici appunti che gli si possono fare è che le due viti cigolano un po' e che se ci mettiamo un telescopio con una slitta corta (come sono la maggior parte, tipo quella stile Vixen in dotazione all'80 ED) non abbiamo possibilità di manovra in termini di bilanciameto, facendo scorrere la slitta sul morsetto, perchè è più lungo il morsetto della slitta tra un po'!

5. MORSETTO TS 

Impressioni: un onesto morsetto a passo Vixen che può essere fissato tramite due viti, da inserire nelle apposite asole. Io ne ho trovati due in dotazione con la T-Sky e sicuramente sono più che sufficienti per sostenere telescopi non particolarmente pesanti. Misura 80 mm di lunghezza. In mezzo c'è anche un foro con filettatura da 1/4" che non so a cosa serva. La chiusura è a lardone per non rovinare le slitte. Il meccanismo di chiusura prevede due viti laterali interne alle estremità, intorno ad ognuna delle quali c'è una molla, che spingono; la manopola grigia centrale permette di aprirlo e chiuderlo invece. Un appunto da fare al morsetto è che l'angolazione dei lati è troppo acuta, e non corrisponde a quella delle comuni slitte Vixen; viene da chiedersi come o per cosa è stato progettato. Tutto sommato però il morsetto fa presa sulle slitte, nonostante che gli angoli corrispettivi non combacino.

6. SLITTA TECNOSKY  


Impressioni: una slitta a passo Losmandy non troppo costosa ma imponente, dato che è lunga 330 mm ed è alta 100 mm, del peso di 865 g. Tecnosky mi ha anche fatto tutta una ulteriore serie di fori su misura in modo da fissarla alla piattaforma dell'MN 68 non con le classiche due vitine, bensì con addirittura nove viti: in questo modo il peso dello strumento è ripartito su tutta la superficie e non sulla minima parte della slitta. Questa è della lunghezza giusta per la piattaforma del telescopio, ma rispetto al morsetto è più lunga, così che posso farla scorrere dentro ad esso finchè trovo il bilanciameto ottimale del telescopio nel movimento in altezza, cosa fondamentale perchè l'Intes-Micro ha degli anelli bloccati su rotaia nella loro posizione, e non si può far scorrere il tubo dentro gli anelli. Considerando che l'oggetto è robusto e fa bene il suo lavoro e considerando il prezzo sono contento dell'acquisto.

7. SLITTA TS 

Impressioni: una slitta uscita dalla mente di un folle. Sembra robusta, tutta piena e con la possibilità di fissarla con quattro viti. Poi vai a stringerla in un morsetto a lardone e per poco non ti cade per terra il telescopio! Così ti accorgi che è meno larga di quanto dovrebbe. In altre parole il morsetto tutto chiuso non arriva a serrarla e rimane libera di scorrere! L'unico modo per utilizzarla è con un morsetto con le viti che agiscono direttamente sulla barra ... non a caso è pesantemente segnata. Insomma sconsigliatissima. Non so neanche se è ancora disponibile, dato che io l'avevo trovata insieme all'MN 68.

8. SLITTA GEOPTIK


 

Impressioni: ho acquistato questa slitta Geoptik a passo Vixen, lunga 17 cm, per abbinarla all'80 mm. Ancora una volta questa marca si è dimostrata una garanzia di alta qualità: si capisce al tatto che la slitta è costruita con estrema precisione e cura dei dettagli. Oltre alla solita anodizzazione arancione troviamo una lunga asola centrale, e due fori passanti con battuta alle estremità. In dotazione viene data anche una piccola livella da avvitare da un lato. La slitta è in alluminio pieno, e ciò le conferisce una maggiore robustezza. Io l'ho fissata sfruttando un foro passante e posizionando l'altra vite sull'asola: così facendo ho potuto montarla molto arretrata rispetto al telescopio, in modo da rendere possibile il bilanciamento dello stesso senza ricorrere a dei contrappesi. In questo modo però sono arrivato quasi al limite in cui interferisce con la manopola destra della messa a fuoco, ma per fortuna è ancora possibile sfruttarla. Non credo che ci sia molto altro da dire, se non che vale i soldi che costa fino all'ultimo centesimo.

9. TREPPIEDE SW EQ6

Impressionisi tratta di un treppiede in acciaio inossidabile abbastanza robusto, che non costa neanche una cifra esagerata. Ha un'altezza variabile da 85 a 147 cm e pesa 7,4 kg. Devo dire che nel complesso è ben realizzato, ed anche la verniciatura bianca è ottima. Ogni gamba può essere estesa allentando una levetta. In mezzo abbiamo un vassoio portaoculari con veramente tanti fori, il quale ha anche la funzione di mantenere le tre gambe alla corretta distanza dal centro, impedendogli di richiudersi. Comunque nel caso potete rimuoverlo dopo aver svitato la manopola sottostante; conosco bene questa operazione perchè devo chiudere il treppiede affinchè mi entri in auto, per trasportarlo. A parte il fatto che di poco non è perfettamente in bolla, si tratta di un ottimo compromesso tra robustezza e prezzo.  

10. CONTRAPPESI SW 5 KG

Impressioni: li ho acquistati molto scontati, e per fortuna dato che non volevo investirci troppo, infatti sono dei semplici pesi. Per la precisione pesano 5,1 kg l'uno. Il foro centrale è per aste contrappesi da 20 mm. La verniciatura è ottima, anche se con l'usura alcuni piccoli frammenti si scrostano. In ognuno c'è una lunga vite che termina con la punta in plastica, che serve per bloccarli in posizione. Il foro interno è asimmetrico, da un lato è più largo che dall'altro, e c'è una piccola battuta in mezzo; credo che sia stato progettato così in modo da impedire al peso di cadere a terra se montato su un'asta contrappesi posta perpendicolarmente al terreno: in tal modo il peso va a battuta sul tappo dell'asta, ma tutto ciò avviene all'interno del foro appunto, senza rovinare la verniciatura esterna. Comunque sono ben realizzati e assolvono alla perfezione il loro compito.

11. CONTRAPPESO SW 1,8 KG

 
Impressioni: il contrappeso in questione è del tutto identico al precedente, se non per il peso e per lo spessore, quindi non mi dilungherò sulla descrizione. L'ho acquistato per controbilanciare l'80 mm quando lo monto nel morsetto secondario della T-Sky, e purtroppo non è del tutto sufficiente allo scopo, sto infatti valutando di acquistarne un altro identico. Il dato positivo è che non interferisce con la testa altazimutale, con la flangia o con il treppiede.

12. ADATTATORE BINOCOLO/TREPPIEDE TS

Impressioni: un oggetto molto semplice ed economico che permette di montare un binocolo compatibile, e cioè che abbia l'apposito foro, su un treppiede fotografico. Il funzionamento è facilissimo: avvitate la vite per mezzo della manopola sul foro del binocolo, dopo aver già impostato la giusta distanza interpupillare. Sotto al supporto c'è il foro classico con filettatura da 1/4", per poterlo connettere al treppiede; intorno al foro c'è un'area di gomma antiscivolo. L'oggetto è robusto e funziona benissimo.

13. ADATTATORE ANELLI/TREPPIEDE TS

Impressioni: anche questo adattatore è economico, ma svolge un lavoro utile infatti permette di fissare un telescopio con gli anelli al treppiede fotografico. L'oggetto è in plastica dura, un bene altrimenti sarebbe pesato molto. Ci sono due fori laterali in cui si devono inserire le viti che poi si avvitano sugli anelli. Sotto ci sono ben tre fori con filettatura da 1/4": una soluzione intelligente che permette un certo margine di regolazione al fine di ricercare il bilanciamento ottimale del telescopio sul treppiede fotografico. Anche qusto adattatore funziona bene e non ha mai mostrato il minimo problema.

14. ADATTATORE BAADER SC/T2

Impressioni: l'oggetto in esame è un raccordo che termina da un lato con una filettatura T2 maschio mentre dall'altro lato con una filettatura per Schmidt-Cassegrain femmina. Come si può notare in foto l'ho avvitato sul diagonale prismatico Baader, in modo da poterlo avvitare direttamente al Maksutov-Cassegrain 127/1900 della Bresser. In realtà è composto di due parti distinte, sistema che rende possibile ruotarlo fino al punto desiderato e poi bloccarlo nella posizione prescelta. Il modo corretto di montarlo consiste anzitutto nell'avvitare l'adattatore nella filettatura SC; dopo si avvita saldamente il diagonale o comunque l'accessorio T2; infine si riallenta la filettatura  SC, si ruota il tutto con l'angolazione desiderata e si ristringe la medesima filettatura. Il problema sorge nel caso in cui si voglia svitare la filettatura T2, infatti ho notato che compiendo le varie operazioni si serra molto tenacemente e non ne vuole più sapere di svitarsi: fortunatamente ci sono due fori nei quali possono essere inserite le punte del calibro ed in quel modo si riesce a svitarla.  Come da tradizione Baader la precisione meccanica è elevata. Inoltre è stata posta la massima attenzione anche alla riduzione massima possibile del percorso ottico, realizzando un adattatore a bassissimo profilo.
 
15. PROLUNGA 35 MM 2" TS

Impressioni: l'ho ricevuta in dotazione col Dobson ed ancora devo capire cosa avevano in mente quando ce l'hanno inclusa, perchè non serve veramente a nulla. Tuttavia la prolunga da 35 mm di lunghezza e da 50,8 mm di diametro è un oggetto realizzato molto bene nei singoli dettagli.C'è solo una vite che agisce sull'anello in ottone ma dato che c'è una seconda filettatura a 90° rispetto alla prima c'è anche la possibilità di inserirne un'altra.

16. FUOCHEGGIATORE INTES-MICRO

Impressioni: un fuocheggiatore Crayford così scadente che definirei vergognoso. L'idea non era male: con un sistema a prolunghe non si corre il rischio di ostruzione interna. Ma è stata messa in pratica male ed il fuocheggiatore flette moltissimo durante la sua escursione, tanto da neutralizzare qualunque serio tentativo di collimare il telescopio con precisione. Da notare che nella foto il tubo interno del fuocheggiatore, il primo, quello che scorre sui cuscinetti, è alla massima estensione! Un'altra scelta opinabile è che il riduttore 2"/1,25" che potete distinguere perchè è scolorito al suo interno non è un cilindro ma è come un cono rivolto verso il basso ed il passaggio piano piano si stringe. Questo serve per bloccare gli oculari, autocentrandoli per così dire, ma rende impossibile inserire una barlow o lo stesso oculare Cheshire per la collimazione. Provai anche a farlo tornire in modo da allargare il foro e renderlo un cilindro ma il dannato alluminio non ne ha poi voluto sapere di anodizzarsi di colore nero perchè è fatto di una lega particolare su cui non si aggrappa. Un motivo in più, se ce ne fosse bisogno, per disfarmi di questo orrendo fuocheggiatore. Il classico economico Crayford micrometrico è anni luce migliore.